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Titolo: Our Christmas
Autore: Sakuya
Serie: Harry Potter di J.K. Rowlings
Pairing: Sirius Black, Remus Lupin
Spoiler: fic è ambientata ai tempi dei Malandrini ma c'è qualcosa di particolare... ^___^
Rating: PWP - slash
Parti: 1
Status: concluso
Disclaimer: I personaggi sono tutti della cara J. K. Rowling che, beata lei, ne ha ricavato miliardi, io invece scrivo per puro diletto ç_ç
Dedica: Piccolo regalo di Natale per il mio amore. Anche se siamo lontane oggi sei nei miei pensieri e nel mio cuore, così come sempre accade. Buon Natale amore ^*^
Archivio: HSC, Y.S.A.L.

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: Our Christmas :

< Sakuya >



Quell'anno ad Hogwarts erano davvero pochi gli studenti rimasti a scuola per le feste natalizie.
Per qualcuno questo era di certo un buonissimo modo per poter trascorrere alcuni giorni di vera vacanza, pace e relax totale, lontani dalla confusione delle lezioni e dallo stress che lo studiare tante materie inevitabilmente porta con sé.
In particolare il sedicenne Remus Lupin, alunno modello della scuola, ragazzo dall'aspetto delicato e leggermente malaticcio, con la carnagione pallida ed i capelli castani, lo sguardo dolce ma sempre affaticato in un certo periodo del mese, sembrava particolarmente grato delle numerose assenza di quel periodo. Un'altra cosa che sembrava gradire particolarmente poi era il fatto che la luna piena non era affatto prevista per Natale e tanto meno per Capodanno, così da permettergli alcuni giorni di vacanza che potessero chiamarsi realmente così.
Un'altra cosa che sembrava far particolarmente felice Remus era il fatto che praticamente tutti i suoi amici e compagni di dormitorio erano tornati a casa per passare le feste in famiglia, tutti tranne uno.
Un alto ragazzo dai lunghi capelli neri si avvicinò silenziosamente alle spalle del giovane seduto, nonostante il freddo e la neve che scendeva lenta e leggera, ai piedi di un albero sotto cui erano soliti sedersi lui e i suoi amici nei periodi in cui la primavera cominciava ad incedere ed il clima si faceva più mite.
Si fermò per un attimo ad osservarlo senza essere visto. La sua carnagione era leggermente più rosea del solito, le guance arrossate, per quanto gli permettesse la sua carnagione pallida, dal freddo, un libro appoggiato sulle gambe ma lo sguardo perso a guardare la neve che scendeva sulla superficie ghiacciata del lago. Quell'inverno si stava rivelando particolarmente rigido, ma il freddo era l'ultimo agente atmosferico e naturale a preoccuparli. La cosa che maggiormente li impensieriva, almeno all'inizio, era la luna piena. In quelle notti il lupo mannaro che era in Remus prendeva il sopravvento ed allora era davvero difficile stargli dietro. Per questo si erano trasformati in animagus, per poter star accanto al loro amico in quelle notti... per questo lui aveva scelto un cane, perché era la cosa più vicina ad un lupo e poi... la fedeltà dei cani verso il loro padrone era nota a tutti. Non che Remus fosse il suo padrone, ma di certo era il re incontrastato del suo cuore e quello era noto ad entrambi da tempo, così come entrambi sapevano perfettamente che tutto ciò che li legava sarebbe durato per sempre, fino alla morte ed oltre.
Sirius fece quei pochi passi che lo dividevano dal suo compagno e gli si sedette alle spalle abbracciandolo da dietro. Il ragazzo non si stupì ed anzi chiuse gli occhi rilassandosi completamente contro il corpo di Sirius, caldo e rassicurante.
«Ciao... non ti ho sentito arrivare.»
«Eri talmente assorto... a che pensavi?»
«Al fatto che quest'anno siamo soli. Anche James è tornato a casa... abbiamo la stanza tutta per noi...»
«E bravo il mio lupacchiotto... hai pensato proprio a tutto eh?» Sirius rise e lo stesso fece Remus, nonostante la sua risata fosse sempre bassa e leggera. Quasi avesse paura di lasciarsi andare maggiormente, e forse questo era anche normale: perdere il controllo sulle proprie azioni e i propri sentimenti una volta al mese non doveva essere facile da affrontare, anche per uno che sotto quella scora di fragilità nascondeva un carattere forte e risoluto.
«Ah se vuoi me ne vado a dormire altrove... sai c'è quel Tassorosso che non fa altro che provarci...»
Sirius emise un leggero ringhio mentre nella mente gli si formava l'immagine di un tizio alto e muscoloso di Tassorosso che con la scusa dello studio ogni tanto si appiccicava al SUO Remus provandoci spudoratamente (perché, per quanto James, Peter e lo stesso Remus dicessero che si sbagliava, lui sapeva che quello voleva il SUO Remus!). Strinse l'abbraccio e serrò più forte tra le braccia il SUO ragazzo.
«Tu sei mio, chiaro?»
Remus rise di nuovo e si girò un po', quel tanto che gli permise di appoggiare le labbra su quelle del compagno, che immediatamente però fece trasformare quel leggero tocco in un bacio passionale e travolgente. I due si staccarono ansanti solo quando furono in deficit d'aria.
«Sirius... e se ci avessero visti?»
«Avrebbero imparato come ci si bacia e quanto ci amiamo, mi sembra logico!» La disarmate semplicità con cui Sirius risolveva ogni cosa lasciava sempre stupito Remus e soprattutto senza la voglia di controbattere, perché che si poteva dire a qualcuno che ti guardava con quegli occhi neri che mettevano i brividi da tanto erano belli?
«Adesso però andiamo perché mi si stanno gelando le chiappe, le tue come minimo saranno già dei ghiacciolini... devo assicurarmi che siano ancora in perfetta salute...» La voce roca e la lingua appena insinuate di Sirius accarezzarono l'orecchio di Remus mettendogli i brividi e rendendolo perfettamente conscio che a partire da quella notte, dopo il solito cenone di Natale, avrebbero trascorso il Natale più infuocato di quei suoi primi sedici anni di vita...


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Remus continuava a cercare in giro ma di Sirius non c'era traccia. La Mappa del Malandrino poi era scomparsa con lui, quindi stava di certo combinando qualcosa e Remus non era certo di voler sapere cosa. Dopo la passeggiatina nel parco, rigorosamente a meno di cinque centimetri di distanza, quasi fossero due cospiratori e con la scusa del freddo così da poter camminare vicini e non apparire come strane creature magiche se avessero incontrato qualcuno, erano rientrati al castello ma mentre Remus stava per, arrossendo completamente, proporre una piccola distrazione pre-cenone, Sirius si era ricordato di una cosa importantissima e dopo avergli dato un fugace bacio sulle labbra, senza nemmeno guardare se c'era qualcuno in giro, cosa che aveva fatto arrossire ancora di più Remus, era corso su per le scale verso il loro dormitorio. Remus era rimasto attonito dapprima, poi si era guardato preoccupato intorno ma fortunatamente l'androne era deserto, e poi, mesto e con qualcosina tra le gambe che gli era improvvisamente diventata molle come gelatina, aveva salito le scale fino alla Torre di Grifondoro, aveva attraversato il ritratto della Signora Grassa e poi aveva cercato Sirius, ma era completamente sparito, si era letteralmente volatilizzato. Stava cercando di capire come fosse possibile che in meno di cinque minuti Sirius avesse salito le scale fatto ciò che doveva ed essere nuovamente uscito, quando pensò che magari non era andato affatto verso il luogo che ospitava la loro Casa ma, forse, si era fermato altrove. Così aveva aperto il suo baule, in cui era opportunamente celata la Mappa, ma anche quella era sparita. A quel punto cominciò a chiedersi se Sirius avesse le ali ai piedi, ma soprattutto cosa diamine avesse intenzione di combinare così all'improvviso. Non era certo che fosse qualcosa di buono ed una vocina nella sua testa gli diceva che non solo non era qualcosa di buono, ma addirittura era qualcosa di disastroso.
In un certo senso... non si sbagliava affatto...


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La Sala Grande era addobbata a festa come ogni altro anno. Mille candele luccicavano e il cielo quella sera era una volta blu piena di stelle, sembrava più che altro una calda coperta che avvolgeva tutti quanti ed augurava di passare un felice Natale. Le tavolate erano ricche di piatti e prelibatezze, nonostante gli studenti fossero presenti in numero esiguo, gli elfi domestici che lavoravano alacremente giù nelle cucine non si erano di certo sprecati ed avevano preparato per un esercito. Remus si sedette al suo posto, al tavolo di Grifondoro quasi vuoto. C'erano in tutto non più di dieci studenti e Sirius non era tra quelli.
Remus ormai cominciava a preoccuparsi seriamente perché erano ore che Sirius era sparito, si era letteralmente volatilizzato e a lui non piaceva non sapere dove il suo ragazzo si fosse cacciato così all'improvviso! Era ancora insoddisfatto per quello che era accaduto solo poche ore prima e di certo gliel'avrebbe fatta pagare.
Si stupì persino lui di quel suo pensiero, ma prima Sirius lo aveva eccitato (non che avesse fatto chissà cosa, solo una frasetta ambigua ed una leccatina veloce dell'orecchio, ma tanto era bastato per mandarlo immediatamente su di giri) e poi si era dileguato senza prendersi le sue responsabilità! Quella sera lo avrebbe fatto penare! Prima avrebbe fatto uno spogliarello lento e sensuale e poi avrebbe cominciato a toccarsi tenendo Sirius a debita distanza, così che fremesse dalla voglia di averlo senza poterlo avere davvero, come aveva fatto lui quel pomeriggio.
Il ragazzo poi si rese conto di quello che aveva appena pensato e arrossì violentemente e senza apparente motivo. Ma da quando era diventato così maniaco? Di certo stare con Sirius aveva cancellato la maggior parte delle sue inibizioni e dei suoi freni, e tutto perché il suo amore gli aveva dato una sempre maggiore fiducia in se stesso, ma da dalla fiducia in se stessi ad immaginare una tortura del genere, ce ne vuole!
«Ciao amore!» La voce di Sirius leggermente affannata nel suo orecchio lo fece sobbalzare per lo stupore ed arrossire ancora di più perché aveva pensato di sentire quella voce ancora più affannata... ma che gli stava prendendo? Era diventato un maniaco del sesso tutto insieme?
La sua testolina cominciò a mettersi in moto e gli disse che effettivamente, quella sarebbe stata la prima volta in cui avrebbero potuto fare l'amore in un letto, con calma, senza aver paura di essere scoperti o senza il pensiero di doversi sbrigare perché avevano solo quel determinato tempo prima che James e Peter tornassero dalle più svariate attività. Il loro era un amore segreto, nessuno ne sapeva nulla, forse solo James aveva intuito qualcosa ma di certo se ne stava muto come un pesce, per non invadere la loro privacy forse, oppure perché Sirius gli aveva detto in anticipo di non fare domande almeno per il momento.
Nessuno dei due voleva tener nascosta lo loro storia, era troppo bella e troppo importante per venir celata, ma era anche vero che mentre erano ancora a scuola sarebbe stato troppo difficile viverla liberamente e sotto gli occhi di tutti, quindi avevano deciso di comune accordo di fare qualche sforzo, pensando alla loro futura vita insieme, in attesa che la scuola finisse e loro fossero finalmente considerati due adulti, liberi di fare ciò che volevano. Remus si ricordava ancora il sorriso soddisfatto di Sirius mentre pensava a come i suoi genitori, specie sua madre, sarebbero schiattati per la vergogna. Un figlio Grifondoro anziché Serpeverde e che per giunta se ne frega della razza e si fidanza niente popò di meno che con un lupo mannaro... maschio!
Avevano riso come pazzi quella volta, mentre si abbracciavano e si baciavano fugacemente nel bagno dei prefetti, a notte inoltrata, nascosti dal mantello dell'invisibilità prestatogli da James.
«Ma dove sei stato??»
Remus si voltò furente, ma solo apparentemente, verso Sirius. Quello che provava in realtà non era certo rabbia, ma un profondo senso di preoccupazione che ancora non accennava a sparire. Sirius in tutta risposta gli fece un sorriso rassicurante e, come per caso, gli sfiorò la gamba ed una mano con una sua mentre si sedeva a tavola.
«Vedrai...»
A quel semplice gesto Remus si sentì immediatamente rilassato ma la cosa non lo sorprese affatto, lui era l'unico a renderlo così tranquillo in così poco tempo, non che normalmente fosse un tipo che si agitava facilmente, ma quando questo accadeva Sirius era sempre lì, al suo fianco, era così sin dal primo anno, e sapeva che così sarebbe stato sempre. Gli sorrise rispondendogli un semplice «Ok.» ed insieme ai pochi rappresentati della casa dei coraggiosi si tuffarono a fare scorpacciata di cibo.
Quando rientrano nella Sala comune a Remus fu subito chiaro cosa aveva combinato Sirius, ma non sapeva ancora in cosa consistesse esattamente quello che aveva fatto. Tutto era addobbato a festa, ovviamente, ma la disposizione dei mobili era stata cambiata in modo da lasciare la maggior parte della stanza, la sua parte centrale, libera da tavoli e poltrone, mentre questi ultimi erano stati sistemati ordinatamente ai due lati opposti della sala. Da una parte c'erano i tavoli imbanditi con vari dolci e molte bevande, alcune dai colori sinistramente cangianti, altre invece erano semplici boccali di burrobirra.
«Hai organizzato una festa?» Remus non riusciva a capire molto bene. Che differenza c'era tra una festa giù, in Sala Grande, ed una privata?
Sirius sorrise in quel modo che faceva accapponare la pelle perché sottintendeva che aveva combinato qualcosa di davvero grosso.
«Già, una festa in grande stile!»
«E perché non me ne hai parlato?»
«Ah no? Ma sei sicuro? Io ero certo di averlo fatto!» A Remus non piacque per niente quel tono tranquillo, sapeva di non avergliene parlato e fingeva di averlo fatto solo per evitarsi una doppia ramanzina: se glielo avesse detto gliel'avrebbe fatta e adesso gliene avrebbe dette quattro perché non lo aveva avvertito in anticipo ed altre quattro per aver avvertito tutti gli altri, per non contare poi le quattro paroline che gli avrebbe detto perché aveva tentato di evitare la sgridata e le altre quattro, molto diverse dalle precedenti dodici però, per averlo lasciato in quel modo quel pomeriggio solo per una stupida festa!
«Ehm Remus... sta calmo... ti si alza la pressione...»
«Grr... questa me la paghi...»
Per un attimo un intenso brivido di puro terrore attraversò la schiena di Sirius. Forse Remus per fargliela pagare non avrebbe più fatto follie con lui... ma no! Era impossibile... Remus lo desiderava troppo, almeno quanto lo desiderava lui... eppure lo guardò un solo attimo, con uno sguardo molto intenso e poi si diresse dagli altri compagni di casa presenti, mettendosi a chiacchierare del più e del meno con il suo solito sguardo gentile... e questo, non era affatto un buon segno...


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Sirius P.O.V.

La serata sta volgendo al termine. E' andato tutto bene e per fortuna Remus non si è accorto di niente, probabilmente perché non si è nemmeno avvicinato al tavolo con dolci e bevande e questo è davvero un bene. La cosa che però mi fa preoccupare, ed anche un po' incazzare, siamo sinceri, è che per tutta la serata se n'è stato a parlare con chiunque tranne che con me e voglio dire, non è che siamo in cinquecento qui dentro, siamo esattamente undici, togliendo me e lui solo nove persone... è riuscito ad evitarmi, senza che nessun altro oltre me e lui se ne accorgesse, con solo nove persone presenti... temo che riuscirebbe a farlo anche se fossimo soli, e la cosa non mi piace per niente, perché in camera da letto SAREMO da soli!
Non capisco perché si sia arrabbiato così tanto, che ho fatto di così grave? Ho solo organizzato una festa di Natale! Beh, è una festa alcolica in realtà, ma lui non lo sa o almeno fa finta di non saperlo perché altrimenti avrebbe fatto il bravo prefetto e avrebbe fatto sparire tutto quello che c'è sul tavolo. Forse si è arrabbiato perché sono stato via tutto il pomeriggio senza dirgli niente, ma no, lui non se la prende per così poco... quasi mai almeno...
Ogni volta che lo guardo lui si volta dall'altra parte e se cerco di parlargli se ne va da qualcun altro... mi stanno girando davvero i coglioni! Dopo, in camera mi farò perdonare con qualche coccola e qualche scusa, e poi... cavolo se gliela farò pagare!
Non che Remus sia un tipo da tenere buono con due coccole, lo amo troppo per sminuirlo così, ma devo ammettere che ho davvero un grandissimo ascendente su di lui... come del resto lui lo ha su di me...
Quest'anno James ha deciso di andare a casa per Natale, probabilmente perché non essendoci la sua amata Lily non si diverte abbastanza, anche perché ha capito che tra me e Remus c'è qualcosa anche se non si azzarda a fare domande, e quindi non avrà avuto voglia di fare il terzo incomodo.
Ormai è più di un anno che io e Remus stiamo insieme, è dall'inizio del passato anno scolastico che la nostra relazione si è decisa a prendere la giusta piega, probabilmente perché ci siamo decisi noi a dargliela. Io mi ero rotto le scatole di guardarlo in silenzio e gliel'ho detto chiaro e tondo, se davvero era mio amico, mi sono detto, avrebbe accettato quello che provavo anche se non mi ricambiava. Invece lui ha fatto un sorriso luminoso, come mai prima gliene avevo visti fare, e mi si è gettato tra le braccia. Da lì ad avere un rapporto completo ne è dovuto passare di tempo, non perché non volessimo, ma siamo stati davvero sfortunati come non mai. Una volta siamo persino stati quasi scoperti da Silente, e di andare alla Stamberga Strillante, senza che James e Peter rompessero le scatole per accodarsi, non c'era verso. Una notte me ne sono fregato e l'ho obbligato ad andare nel bagno dei Prefetti, ho chiuso la porta con un bell'incantesimo e poi, ciao ciao mondo! Remus non era contento di farlo lì per la nostra prima volta insieme, ed in effetti lo abbiamo fatto più volte in una vasca da bagno che in un letto, ma visto che era, ed è, il miglior modo per stare insieme senza venir scoperti, si è convinto anche lui che l'importante è stare insieme.
Finalmente anche l'ultimo compagno se ne va in stanza e quindi... Remus, amore mio, è arrivata la resa dei conti. Mi volto alla sua ricerca dopo aver salutato con la mano e...
Ma no cazzo!
No, no, no, no, no, no, nooo!! Non è possibile! Corro da Remus prima che sia troppo tardi, ma... è già troppo tardi! Remus è in piedi, davanti al tavolo delle vivande, un boccale quasi finito di burrobirra corretta in mano... non ci posso credere... Remus è astemio! Come minimo adesso crolla!
Ed infatti, se non fosse per le mie braccia che lo stringono impedendogli di rovinare a terra, il mio bel Remus sarebbe già steso a terra. Ma porca...
«Remus, dai alzati, dai dobbiamo andare in bagno, devi vomitare, su... muoviti...»
«E... hic... perché? Hic...»
«Ma dai! Sei ubriaco!» E addio seratina romantica... ma che cazzo di sfiga!
«NO! Hic, sto ben-hiic-ssimo!»
Lo faccio sedere su una poltrona mentre scuoto la testa... al colpa di tutto questo è mia, sono un vero idiota!
«Quella hic burrobirra hic era hic strana hic!»
«Era corretta... era tutto alcolico Rem... scusa amore, non volevo farti star male...»
«Sto bene! Hic! Non preoccuparti hic amore!»
In meno di dieci secondi mi sento assediato dalle labbra di Remus che cercano l'accesso per la mia bocca. E' strano sentire il suo sapore mischiato a quello della burrobirra e dell'alcol, è buono, anche se preferisco di gran lunga il suo... non so come definirlo, so solo che è buono e che mi piace assaporarlo mischiato al mio dopo i nostri baci. Comincio a contraccambiare il bacio ma mi stacco quasi subito, Remus è ubriaco e se è arrabbiato con me e di certo non vuole fare l'amore, quindi domattina si pentirebbe di averlo fatto e la cosa mi farebbe stare da cani (forse anche perché sono un cane...), e poi siamo in Sala comune, chiunque potrebbe arrivare e vederci, e non è davvero ancora il caso che si sappia di noi due come coppia, quindi, con uno sforzo a dir poco gigantesco, nel senso che farebbe fatica anche un gigante, mi stacco dalle sue labbra morbide, dalla sua lingua calda e appassionata che sembra cercare nuove emozioni e dalle sue mani che vagano senza meta tra i miei capelli e sul collo, cosa che mi fa letteralmente impazzire.
«Rem non qui e non adesso, dai... andiamo in camera...»
«Ooohhhh... sìì... la camera sì... voglio fare tanti giochini stasera...»
Remus, camera da letto e giochini nella stessa frase... No! Statti buono tu là sotto e tu brutto cervello fatto solo di ormoni datti una calmata e cerca di ragionare, non è il momento per pensare a Remus nudo ed ansante sotto di me, no, decisamente no!
Almeno però gli è passato il singhiozzo...
L'alcol gli ha colorato le guance facendole diventare di un'accesa tonalità di rosso, la stessa che assumono quando, immersi nell'acqua caldissima del bagno, facciamo l'amore fino a perdere la cognizione di tutto quando, fino a stordirci la mente, appagando solo i nostri sensi ed i nostri corpi che si cercano per colmare la distanza che le nostra anime sono costrette a subire vivendo in due corpi diversi.
E' strano vederlo così, il viso arrossato, gli occhi leggermente appannati, un sorrisetto ebete sul viso... dov'è il mio Remus?
«Stasera niente giochini... dai andiamo...» Mi alzo e faccio alzare anche lui sorreggendolo con entrambe le braccia e penso che per portarlo in camera senza fare troppo rumore la cosa migliore sia prenderlo in braccio. Un urletto di soddisfazione esce dalle sue labbra ed io non posso fare a meno di sorridere divertito per questa situazione assurda ma anche comica.
Arrivare fino al letto, sopra il quale lo adagio anche se non molto gentilmente (insomma, lanciandolo quasi fosse un sacco, povero amore...), non è poi così difficile, la cosa davvero complicata è starlo qui a guardare mentre comincia a spogliarsi, con qualche difficoltà a dire il vero, e non fare niente per aiutarlo... cioè, posso anche dargli una mano a togliersi la tunica nera con lo stemma dei Grifondoro, sfilargli i pantaloni e magari accarezzargli le gambe, il vero problema sarebbe non accarezzarlo troppo...
Non voglio fare l'amore con lui mentre è ubriaco, ma... non posso nemmeno starmene a guardalo così con la bava che continua ad uscirmi dalla bocca! Oh, al diavolo!
Mi avvicino facendo in meno di un secondo i pochissimi passi che ci separavano e poi lo finisco di spogliare molto velocemente, accarezzando tutta la pelle con cui vengo in contatto con necessità. Remus è caldo, visibilmente eccitato, ed ogni mio tocco gli provoca mugolii di piacere e gemiti sommessi... mi piace sentirlo così arrendevole, ma la cosa che mi piace di più è sentire la sua voce senza starci a preoccupare che arrivi qualcuno di corsa credendo che ci sia qualcuno che sta male. Le mura di un castello vecchio di secoli saranno abbastanza spesse per coprire i gemiti di piacere di due ragazzini di sedici anni i cui ormoni schizzano come pazzi all'interno dei loro colpi, complice una bella sbronza? Beh, spero proprio di sì, oppure domattina tutti sapranno di noi... ma in questo momento, mentre comincio a baciare il mio Rem e lui fa lo stesso, mentre i nostri corpi, finalmente entrambi nudi, si sfiorano appena e si toccano facendomi immagina quello che sta per accadere... beh i miei freni inibitori se ne sono andati tutti a farsi benedire!
Lo sdraio sul letto e continuo a baciarlo cominciando a scendere verso il collo, ma poco prima di addentare un capezzolo rosa e turgido lui mi blocca e mi scansa.
«Ehi, no!» Il suo viso è imbronciato e reso buffo dall'espressione incoerente che ha. La bocca è atteggiata in una smorfia arrabbiata, gli occhi ardono però di desiderio, e tutto il suo corpo continua a cercare le mie attenzioni.
«Che c'è? Non ti va?» Sirius, preparati a fare un bel bagno freddo che ti calmi i bollenti spiriti...
«No! Oggi mi hai mollato nell'androne!»
E che c'entra questo ora? Le ubriacature sono davvero strane...
«Scusa amore, dovevo andare a prendere le bevande... non sai che mi sono dovuto inventa...»
«E chi se ne frega!»
Lo guardo sbalordito e sconcertato. Remus mi ha interrotto mentre parlavo? Ma stiamo scherzando? Non che lui non possa interrompermi come e quando vuole, ma non rientra minimamente nel suo carattere né nelle sue inclinazioni! Di solito lascia finire la frase o il discorso al suo interlocutore così da comprendere appieno le sue intenzioni e le sue parole e solo allora comincia a parlare, confutando od assecondando, a seconda dei casi, ogni singola frase detta dall'altra persona. E' però anche vero che in questo momento è completamente ubriaco.
Un vecchio detto dice: in vino, veritas. Ossia, quando si è ubriachi si dice sempre il vero. Non che mi stia rivelando quale verità, ma forse sta facendo vedere un lato di sé di cui nessuno, Remus per primo, era a conoscenza. Lui è sempre così calmo e tranquillo, molti non si rendono conto di quanta forza serbi in sé, molti altri invece credono che il suo aspetto fragile, il suo carattere mite e tranquillo non sia altro che una mancanza assoluta di coraggio o spirito d'iniziativa. Chi lo conosce bene (io, James e nemmeno troppo Codaliscia, perché Remus non si rivela facilmente agli altri, è uno scrigno da aprire con calma e solo se trova la chiave giusta) sa invece che Remus è forte, deciso, pieno di coraggio, è intelligente ed attento, ma sa essere anche spericolato se vuole... è perfetto, sotto ogni punto di vista, non riesco a trovargli un solo difetto, non ci sono mai riuscito. Ed ora... beh sapere che non è sempre calmo e misurato come mi mostra me lo fa amare ancora di più. So quanto sa essere passionale se vuole, ma vederlo arrabbiarsi così lo rende ancora più... perfetto, altra parola non c'è.
Ridacchio leggermente per il fiume di pensieri che mi ha attraversato la mente in un solo secondo ma la cosa fa incazzare Remus... oh mamma, qui la cosa è grave!
«Smettila di ridere di me!» Mi da una spinta e mi fa cadere sull'altro lato del letto, quindi rotolo via da lui e lo guardo dispiaciuto.
«No Rem non ridevo di te!!! Scusa!» Provo a riabbracciarlo ma lui mi scansa nuovamente.
«Oggi mi hai lasciato come un cretino!»
«Scusa Rem!!! Davvero ti prego!!! Scusa!» Non sto esagerando, sono davvero dispiaciuto per quanto accaduto oggi, non volevo di certo che si arrabbiasse così! Ed in più sapere che si è ubriacato, e che per giunta domani avrà un mal di testa da ricordarlo per anni, mi fa stare ancora peggio.
«Volevo fare l'amore oggi!»
Il suo urlo mi fa rimanere di sasso. Remus è sempre molto schivo quando si tratta di queste cose, non perché sia pudico o per cose del genere, semplicemente non gli piace mettere in piazza i propri sentimenti, non lo fa molto nemmeno con me, anche perché, di solito, lo capisco al volo, prima ancora che possa dire o fare qualcosa, quindi non ha la necessità di esprimere a parole i suoi pensieri, è come se glieli leggessi dentro. Devo dire che lui fa lo stesso con me, perché per quanto abbia la lingua lunga, sono una vera frana con i sentimenti.
«Rem...»
«Rem un corno! Mi hai lasciato da solo per una festa!»
«Rem... scusa ti prego... come faccio a farmi perdonare?» Che posso fare ora? Non che abbia paura che la nostra storia finisca per così poco, ma non voglio che Rem mi tenga il muso per giorni, ed in più ne avrebbe tutte le ragioni! Non potrei sopportare di aver rovinato le vacanze di entrambi per fare il deficiente come al solito!
«Fallo ora!»
«Vuoi che facciamo l'amore?»
«Sì!»
Beh non credevo di cavarmela con così poco, ma gli farò passare la notte più bella ed eccitante di tutta la sua vita... o almeno quella più eccitante fino ad ora, aprirà un ciclo di nuove passionalissime notti...
Mi avvicino nuovamente a lui e gli sorrido dolcemente cominciando a baciarlo, lui mi abbraccia e ricambia il mio bacio ma ben presto tutto cambia. Remus diventa stranamente... come dire... vuole il controllo del bacio, è volto audace, violento quasi, io lo lascio fare anche perché non so dove vuole arrivare, ma questo gioco comincia a piacermi molto...
Faccio per stenderlo ma senza nemmeno rendermene conto sono io a trovarmi steso, con lui sopra di me che continua a baciarmi mentre le sue mani mi toccano ovunque. Non che non mi piaccia, anzi, mi sto eccitando, e non poco, ma esattamente che vuole fare? Lascio a lui le redini e gli faccio fare ciò che vuole, se lo merita... potrei persino accettare che mi lasci insoddisfatto dopo essere venuto... mi sa che sono un po' ubriaco anche io...
Le sue labbra abbandonano le mie permettendo ad entrambi di respirare e poi le sento scendere lungo il collo e giù, verso il petto, tutto quello che posso fare è baciargli una mano in modo sensuale. Una volta l'ho fatto per caso ed abbiamo scoperto che gli piace moltissimo, quindi lo faccio ogni volta che posso.
Vengo ricambiato dai suoi mugolii mentre continua a torturarmi un capezzolo strappandone diversi anche a me.
Sono così attento a succhiare e leccare ogni dito della sua mano sinistra da non accorgermi che Rem è arrivato fino all'inguine. Me ne rendo conto solo quando sento la sua lingua calda accarezzarmi la punta bagnata della mia virilità tesa. Gemo a voce alta, so che sembra più una specie di basso latrato, ma da quando sono un animagus ho preso fin troppe caratteristiche canine.
Comincia a torturarmi la punta con leccatine infide e sensuali, abbasso lo sguardo e lo vedo fissarmi negli occhi con una certa dose di sadismo. Si sta divertendo a torturarmi il lupastro! Lo adoro! E' meraviglioso! Lo sono i suoi occhi che scintillano nella penombra della stanza creata dalle candele , lo sono le sue mani che cominciano ad accarezzarmi i testicoli facendomi gemere di nuovo, lo sono le sue labbra che depositano piccoli baci su ogni centimetro di pelle, facendomelo diventare ancora più duro...
«Basta Rem... ora... ti... voglio...»
«Mi vuoi?»
«Sì!» Così disperatamente che nemmeno lo immagini...
Non sono il tipo fatto per troppi preliminari, mi eccito troppo e troppo in fretta, forse non mi gusto mai fino in fondo il corpo di Rem, ma sono certo che con l'età mi calmerò e riuscirò a farlo venire tre o quattro volte prima di farmelo, ma adesso no!
Rem mi guarda un attimo e poi...
«Aaaahhh!»
Le... le labbra di Remus... la sua bocca... la sua lingua... non ci sto capendo più niente...
Me l'ha preso in bocca tutto quanto, in una sola volta e questo mi sta... mi sta lasciando senza fiato, senza pensieri, senza... caldo... avvolgente... quasi come se sentissi i suoi muscoli che si rilassano, quel sottile anello di carne che diventa morbido e mi permette di spingere a fondo, che mi fa sentire il suo calore, lo fa gemere.
Ma adesso sono io a gemere, sono io che sento le sue labbra, la sua lingua, tutto mi accarezza, lui succhia e io gemo, è una specie di circolo vizioso, perché più lui pompa forte e più io gemo, più io gemo più lui succhia... ed io impazzisco, non trovo altra parola, adesso... ogni cosa se n'è andata dalla mia mente, sento solo lui, solo questo piacere... ma ne voglio di più...
Spingo i fianchi contro il suo viso, ma non è ancora abbastanza, mi dà appagamento, e tanto, ma non è lo stesso!
Non mi fa onore, ma non resisto molto, gli ci vuole poco per farmi venire, sembra quasi fin troppo esperto nonostante sia il primo pompino in assoluto che mi faccia (deve aver imparato guardandomi farli a lui...). Mi svuoto completamente nella sua bocca, mentre con un'ultima spinta cerco di arrivargli ancora più a fondo.
Non gli do nemmeno il tempo di tirarsi su di me che lo bacio, con furia quasi, ho bisogno di lui, devo entragli dentro, e devo farlo ora!
«Ti voglio!»
La mia voce, lo sento persino io, nonostante il cervello si sia scollegato da me diverso tempo fa, è bassa, roca, eccitata, piena di necessità, perché è così che mi sento io ora.
«Mi avrai...» Il sorriso poco rassicurante di Remus mi mette i brividi, l'eccitazione per la scoperta di questo suo lato mi lascia senza parole e si mischia all'eccitazione per quello che stiamo facendo, ma si mescola ad una sorta di brivido che solo il sapere di star facendo qualcosa di pericoloso può dare, ed in questo momento, ho come la sensazione che Rem sia molto pericoloso.
«Mi hai lasciato solo oggi...» Lo dice mentre ricomincia a baciarmi un po' ovunque ed io lo guardo confuso.
«Mi stai punendo per questo? Che vuoi fare?»
«Ti voglio... ti avrò, nessuna punizione. Oggi non ti ho avuto, ti avrò ora... come io sono tuo tu sei mio, tutto qui... semplice e chiaro.»
Lo guardo ma non sono sicuro di aver capito molto bene. Mi vuole e allora? Anche io lo voglio. Non capisco cosa sia quel suo sguardo strano, non capisco nemmeno come mai adesso sembri persino lucido. So perfettamente che è ubriaco, ma è come se stesse rivelando una specie di seconda personalità, qualcosa che teneva chiuso dentro e che non credevo potesse esserci... e forse, non lo sapeva nemmeno lui...
Si sdraia su di me e comincia a muovere i fianchi contro i miei mentre mi bacia. Sono un po' intontito, forse mi sbaglio, ma... davvero sta facendo tutto Remus? Ed io quando entro in gioco? Non voglio starmene buono!
Comincio a strusciarmi contro di lui a mia volta e ricambio i suoi baci, le sue carezze e poi...
Qualcosa di duro si spinge contro di me, premendomi tra le natiche, alla ricerca di un varco...
Spalanco gli occhi e lo guardo... non è che... per caso lui vuole... nooo, non è possibile... non che non sia normale scambiarsi i ruoli in una coppia, ma io... non so se sono pronto... cioè...
«Rem... che... che vuoi...?»
«Te... voglio te!»
Sì... questo lo avevo intuito... vuole me...
Perché non dovrei lasciarglielo fare? Mica è una concessione... è una cosa normale... sono solo un po'... un po'... spaventato, ecco cosa... per la prima volta in questi sedici anni di vita sto ammettendo che ho paura.
Succederà di nuovo? Non lo so.
Perché ho paura?
Non lo so.
E' il dolore fisico a spaventarmi?
No, questo no.
E allora cosa?
Il fatto che in questo momento Remus è completamente ubriaco e sembra talmente tanto incazzato da voler essere cattivo. Ed io non voglio che la prima in cui entrerà in me sia per vendetta, o rabbia o chissà cos'altro.
Voglio che sia per amore.
E lo so che mi ama, lo so benissimo, ma in questo momento lui se lo ricorda?
«Siri... consenziente o no ti avrò... lo sai vero?» Quel sorrisino non mi piace per niente ed è successo proprio quello che temevo. Lo sta facendo solo per vendetta.
«Rem... voglio che tu sia sobrio...»
«Ti amo... anche se sono ubriaco... però ti voglio!!!»Il suo tono è passato dal dolce allo stridulo, lo stesso che hanno i bambini quando fanno i capricci.
E' davvero tanto ubriaco il mio lupacchiotto! E non lo sta facendo per vendetta...
Più che altro credo che la sbronza gli abbia tolto ogni remora e così stia dicendo tutto quello che gli passa per la testa, senza starsi a preoccupare, per una volta, delle conseguenze e delle possibili implicazioni di ogni parola che dice. E' talmente misurato da preoccuparsi anche di questo, ma ora no.
Non dico nulla, non ho bisogno di parole, lo bacio e basta... e speriamo che non mi faccia troppo male!
Come sempre non abbiamo bisogno di parole, lui capisce dal modo in cui lo bacio.
Non mi accorgo di quando mi apre le gambe, non mi accorgo di quando comincia a strusciarsi più insistentemente proprio lì, sono troppo concentrato a baciarlo e ad assaporare i suoi baci, a sentire le sue mani e a passare le mie sul suo corpo... comincio a volerlo... comincio a sentire la necessità di averlo dentro, non lo so perché, forse perché sono troppo eccitato, oppure perché voglio che il nostro rapporto faccia un ulteriore passo avanti, non lo so...
Un urlo... un urlo forte squarcia l'aria, ed è la mia voce, anche se sento talmente tanto male che fatico a sentirle nonostante sia così alta...
Fa male cazzo! Cazzo se fa male!!
Per un attimo mi sembra che Remus si fermi, ma è solo un'impressione perché in realtà si sta muovendo piano piano, forse per farmi abituare, non lo so, sento solo tanto, tanto dolore. Gli ho fatto così male la prima volta? Vorrei quasi cacciarlo fuori, ma solo una parte di me lo vuole fare, perché l'altra parte... oh cavolo se lo voglio... lo voglio a fondo... voglio sentire quello che sente lui...
Una spinta, una vera spinta e questa volta sì che mi sento spaccare in due... non so se farlo smettere o farlo continuare...
Poi... ad un tratto... le sue labbra sulle mie... e mentre ci baciamo spinge di nuovo, solo che stavolta fa un po' meno male...
Non mi rendo conto molto bene del tempo che passa perché Remus è a volte lentissimo altre volte... viene colto da attimi di intensa passione e spinge forte, fortissimo...
In quei momenti... fa sempre meno male e mi piace sempre di più...
Rem ogni tanto mi guarda, sembra quasi che non sia ubriaco, ma in altri momenti ha di nuovo lo sguardo appannato tipico di chi ha bevuto troppo, e questa stessa alternanza si ritrova nei suoi gesti e nei suoi movimenti che a volte sono dolci e delicati, altre passionali e travolgenti, tanto da farmi male ma, allo stesso tempo, da farmi eccitare ancora di più.
«Ti... amo...» gli riesco a sussurrare tra una spinta e l'alta e questo lo fa spingere ancora più forte, ed io... urlo... urlo forte, e lui fa lo stesso, ormai dimentichi del dolore e consci solo del piacere.
Non so quando questo succeda, ma ad un certo punto tutto sparisce, così come accade quando io sono in lui... tutto quello che ci circonda perde i suoi contorni, diventa nebuloso e lontano, tutto si fa sempre meno nitido, tutto tranne Rem, il suo viso, la sua voce, i suoi baci, le sue mani...
Lui sente lo stesso, anche per lui tutto il resto è sparito?
Una spinta a fondo e mi sento spaccare ma anche inondare di un piacere nuovo che mi fa gemere e che mi porta sull'orlo dell'orgasmo.
«Ti... amo...» La sua voce fa eco alla mia, ripetendo le parole che ho pronunciato poco fa ed ora lo so, so perfettamente che per lui, proprio come per me, ora esistiamo solo noi.
Ancora spinte, tante, sempre più forti, sempre più veloci, sempre più a fondo... io mi sento bruciare e lui fa lo stesso, il suo corpo incandescente che incontra il mio, lo completa, lo fa divenire il suo tempio... la sua casa...
Poi l'orgasmo... forte ed impetuoso, come sempre del resto... sentirlo venire dentro di me però... è diverso dal sentirlo venire contro il mio corpo o nella mia bocca è... è così... no, non c'è niente che possa descriverlo, è semplicemente meraviglioso... sentire il suo seme... caldo, vischioso, dolce e amore... mi riempie, mi inonda, mi marchia... ed ora so che sarò davvero solo suo per tutta la vita...
Dopo essermi inarcato contro di lui ed averlo stretto dentro di me, mentre le con le mani gli artigliavo la schiena e lui faceva lo stesso, mi lascio andare sfinito, ma non troppo, sul letto.
«... Wow...» E' l'unica cosa che riesco a dire dopo lunghissimi attimi di silenzio in cui entrambi abbiamo cercato di rendere il respiro più regolare e far abbassare i battiti frenetici del cuore.
«...»
«Rem... ti sei addormentato?»
«No...» La sua voce è un po' impastata, stanca per l'orgasmo, per il sonno che la sbronza gli starà facendo venire, bassa come sempre dopo ogni volta in cui facciamo l'amore. Un bacio lieve mi si posa sul petto e sorridendo faccio lo stesso toccandogli, però, i capelli. «Come stai?»
«Bene... ci hai dato dentro eh lupacchiotto?»
Lui non risponde ma nasconde il viso sul mio petto.
«Non sono più ubriaco...» La sua voce è ancora più bassa di prima ed inoltre è attutita dal mio corpo. Da quando non è più ubriaco? Com'è possibile?!?
«Eh???»
«Hai capito...»
«E perché allora... hai finto di esserlo?»
«Lo ero!!! All'inizio lo ero! Poi... mentre... mentre... mentre facevamo... l'amore...mi è passato tutto da solo, non lo so perché... forse perché sono un licantropo... non lo so...»
Non so se essere arrabbiato, deluso o cosa. Di certo questa cosa mi lascia un po' perplesso.
«Perché hai finto?»
«Non ho finto! E' che... eravamo.... Insomma... occupati!!! Potevo fermarmi mentre ti ero dentro e dire: ehi amore! Mi sono ripreso!»
Lo guardo per un attimo, il viso completamente rosso, l'espressione contrita e lo sguardo luccicante, un po' per la vergogna, un po' per quello che abbiamo appena vissuto, un po' perché i suoi occhi sono sempre brillanti. E' così carino e tenero ora... Lo guardo ancora un attimo e poi... scoppio a ridere come un matto, effettivamente, mica poteva fermarsi per dirmelo! Lo avrei strozzato con le mie mani altrimenti!
Rem mi guarda incredulo e senza capire perché cavolo mi sto facendo venire il mal di pancia da tanto sto riedendo, ma dev'essere qualcosa di contagioso perché anche lui scoppia lentamente a ridere, e poi sempre più forte.
Ridiamo per tanto, abbracciati e stretti e poi, paino piano, riprendiamo fiato, calmandoci e asciugandoci vicendevolmente le lacrime.
«E' stato... bellissimo...» La mia voce è ancora ilare, resa strana per la risata che sta finendo di smorzarsi solo ora. Lui mi guarda per cercare di capire se dico la verità, come se potessi mai mentirgli! Nascondergli una parte della verità quando faccio qualche casino magari, ma mentirgli, e sulle cose serie, mai davvero.
Non gli ci vuole che un solo attimo per capirlo, per rendersene conto, o meglio, per capire che non sto esagerando... è stato davvero meraviglioso.
«Anche per me...»
«E vorrei ben vedere! Il mio culo mica è roba da poco!»
«Siriuuuuuusssss!!!» Rido di nuovo mentre Rem, imbarazzato e rosso fino alla punta delle orecchie, mi riempie di pizzicotti sul petto. E' adorabile!!!
«Ma è vero!»
«Ok, allora me lo riprendo!» Un sorrisone largo e compiaciuto gli si disegna sulle labbra e con un colpo si reni lo faccio finire sotto di me.
«Ahah! Dovrai riuscirci marrano!»
Lui ride felice e poi con un nuovo colpo di reni mi fa finire sotto di lui, stavolta però si struscia molto intensamente ed io comincio di nuovo a perdere il controllo... sento il cervello che comincia a scollegarsi ed andare in tilt... e per tutto il resto della notte... sento solo Remus in me...


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Il sole che filtra attraverso le pesanti tende rosse che avvolgono il mio letto mi fa, anche se non vorrei, aprire un occhio, giusto il tempo per decidere che il Natale può attendere ed io posso voltarmi e stringermi nell'abbraccio di Remus.
Faccio nemmeno tre millimetri quando una fitta lancinante mi impedisce un ulteriore movimento.
«Ahia!»
Rem apre appena un occhio e poi lo richiude mentre mi da un casto bacio sulle labbra, accomodandosi meglio tre le coperte calde che con il loro tepore invitano a non essere abbandonate.
«Ecco, così sai quello che provo io...» La sua voce assonnata mi fa storcere il naso. Che cavolo vuol dire? Si è vendicato forse??
Lo fisso in cagnesco, e devo dire che mi riesce molto bene, perché so che anche se ha gli occhi chiusi, questo lupastro, immagina chiaramente la mia espressione...
Apre un occhio e poi un altro, un sorriso gli increspa le labbra, dolce e tenero mi guarda sempre sorridendo. «Dai su, dopo ti faccio un massaggino...»
Ecco... così va decisamente meglio... gli sorrido e faccio per avvicinarmi a lui con sguardo da predatore... ma dopo mezzo centimetro mi trasformo in un cane bastonato...
«Ma quanto cavolo... ahia!»
«Beh amore... mica è colpa mia se sei stretto! Mi sa che devo allargarti un po', altrimenti poi ti farà sempre male!» Mi guarda malizioso e poi scoppia a ridere.
E' inquietante vedere che effetto ha avuto una sbronza!
Lo osservo per un attimo e poi rido anche io, ci stringiamo e ricominciamo a baciarci... e i festeggiamenti privati per il nostro splendido Natale... continuano...














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