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La Valle di Elvas


«La Torre di Elvas si erge al centro di una stretta vallata, al confine tra i Domini Aldaran e Ardais. I monti Kilghard che la circondano, la proteggono dai primi freddi invernali, ma non permettono alla neve di sciogliersi abbastanza in fretta da rendere coltivabile la poca terra, non abbastanza da permettere ad una grossa comunità di sopravvivere. Nonostante ciò si è combattuto a lungo per stabilire chi avesse i diritti su quella striscia di territorio.»


La Valle di Elvas


La mappa di Darkover Venendo da Thendara, diretti verso il Monastero di San Valentino delle Nevi, dopo aver oltrepassato Neskaya ed essere finalmente giunti alla cittadina di Nevarsin, vi troverete davanti alla possibilità di proseguire per Caer Donn, di svoltare a est e raggiungere il Monastero oppure innoltrarvi a ovest, tra i monti che danno vita anche alle valle dei fiumi Kadarin e Carthon.
Se foste arrivati assieme ai primi fondatori della Nuova Elvas avreste faticato a seguire quella che, nei secoli di maggior splendore, era stata una strada lastricata e trafficata.
Dopo anni di abbandono la pista era completamente cancellata, solo qualche sentiero appena accennato, lasciato dai cacciatori o dalle mandrie portate pascolare, segnalava l'ingresso della valle. Proseguendo di poco oltre la sorgente del Carthon, diretti idealmente verso Storn, si intravedeva però qualche segnale che poteva far distinguere tra la vegetazione un sentierino poco battuto e in condizioni a dir poco pietose. Seguendo questa labile traccia si poteva finalmente entrare nella valle di Elvas.
Il Vecchio Castello dei MacAran Nonostante la posizione strategica e la presenza di altri sentieri che l'attraversavano da nord a sud, svalicando i Kilghard in più punti, gli anni erano trascorsi lasciando Elvas nel più completo abbandono. Secoli trascorsi nel più completo abbandono, passati nel tentativo di rimarginare le ferite lasciate dalle Guerre del Caos, senza che nessuno si fermasse troppo a lungo a causa delle leggende nate dopo la sua distruzione e le strane sensazioni riportate dai viaggiatori che sfruttavano i valichi tra quelle montagne.
Dopo l'installazione della nuova comunità, l'atmosfera cupa che aveva regnato nella valle per così tanti secoli si era lentamente diradata e le piste, nuovamente trafficate, hanno ben presto ritrovato la forma e la percorribilità di un tempo.
Sulle cime che dominano la valle sorgono le rovine di un vecchio castello appartenuto ai MacAran. Per raggiungerlo bisogna seguire un sentiero ripido e pericoloso, ma è una meta obbligata per i nuovi arrivati perché, dall'alto delle sue mura, si gode una splendidavisuale della valle e del lavoro che è stato fatto per renderla nuovamente abitabile.
La storia del castello è piena di leggende, che si intrecciano con quelle che hanno riempito la valle di Elvas durante i secoli che hanno preceduto l'arrivo di Fiona e del suo gruppo di telepati.
Veduta da Castel MacAran I racconti più antichi parlano della secolare rivalità tra i clans Aldaran e Ardais per il possesso della vallata. La protezione dai venti freddi provenienti da nord, fornita dalle alte montagne, e la presenza di una fonte termale sotterranea, la rendevano appetibile ad entrambi.
I vecchi padroni del castello, appartenenti al clan MacAran, erano stati assorbiti dagli Aldaran grazie a matrimoni di comodo e, grazie alla posizione strategica del Castello, la valle era diventata una roccaforte fedele al sangue Aldaran praticamente imprendibile.
Nonostante ciò, a causa di vari tradimenti, il castello passò varie volte di mano e, alla fine, la Valle venne ridotta ad un terreno incolto e abbandonata da buona parte dei suoi abitanti.
Ad un punto non ben precisato della sua storia, uno dei clan decise di fondare una Torre, per procurarsi una difesa inespugnabile.
La Torre di Elvas Possedere una Torre durante le Ere del Caos voleva dire avere a portata di mano telepati addestrati in grado di fare praticamente ogni cosa, dal costruire palazzi e pavimentare strade al progettare e realizzare armi di una potenza tale da distruggere eserciti con un solo gesto della mano.
Tutto era proceduto nel migliore dei modi, considerando le abitudini di vita di quel periodo, fino a quando la valle e la Torre non passarono di mano un'altra volta... e un'altra ancora, fino a perderne il conto.
Poi qualcosa cominciò ad andare storto.
Forse i telepati della Torre cominciarono a stancarsi di questi passaggi di mano, forse uno dei Custodi pensò di prendere possesso della Torre approfittando della continua instabilità del potere... qualunque cosa accadde portò alla catastrofe.
Il dopo catastrofe Non è rimasta traccia dell'evento che portò alla distruzione della vallata. Nella memoria dei due grandi clan il ricordo della valle e della Torre di Elvas svanì poco a poco, restando vivo solo riguardo la pericolosità del territorio a causa delle scorie nocive che avevano contaminato la terra e le acque.
La Torre, restata quasi intatta dopo la catastrofe così come tutti i palazzi in pietra della piccola cittadina, ha ospitato per secoli una matrice sintetica di notevole livello. La pietra, riattivatasi dopo essere restata in stato di quiescenza per lungo tempo, ha creato quello stato di tensione percepito da molti dei viaggiatori che attraversavano rapidamente la valle e, non senza fatica, fu disattivata da Fiona e dal suo cerchio una decina d'anni prima della rifondazione di Elvas.
Damon, nei suoi vagabondaggi lungo i confini del proprio Dominio, riscoprì la valle e la Torre pochi anni dopo la neutralizzazione della matrice, ma non rivelò a nessuno della sua famiglia il fatto che la vallata fosse nuovamente fertile e completamente risanata delle sue ferite. Solo anni dopo, in seguito al suo incontro con Fiona, l'uomo propose alla Custode la Valle di Elvas come sede della loro Torre sperimentale, senza essere a conoscenza degli eventi che avevano coinvolto Fiona in precedenza.
La Gilda Dopo il Primo Inverno, trascorso tra le privazioni in una sorta di comune telepatica tra le mura della Torre e di quella che sarebbe divenuta la Gilda delle Rinunciatarie, i cinque rifondatori della valle sono riusciti a riportare al suo splendore il villaggio di Elvas e, con l'arrivo dei primi coloni e commercianti, anche la valle sembra rivivere di nuova vita.
Dopo neanche un anno la prima cerchia di case, quelle in pietra sopravvissute alla catastrofe, è stata completamente ristrutturata e abitata. Il secondo cerchio, composto di quelle case con le sole fondamenta in pietra, e il terzo sono ancora in fase di riedificazione ma, se le cose non cambieranno, entro la fine del terzo anno di vita della Nuova Elvas saranno anch'essi completamente ricostruiti.
Oltre i confini della cittadina, anche i campi e i pascoli sono stati ripuliti dalla vegetazione spontanea che li aveva inselvatichiti e, grazie al lavoro dei coloni arrivati dai vicini Dominii, hanno ricominciato a produrre cibo per sostentare gli abitanti e gli armenti della valle.








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Ultimo aggiornamento: 31/12/2008