Chya

Età

19 (al momento dell'arrivo a Elvas)

Arrivata a Elvas il

novembre +1

Sesso e stato civile

Femmina, nubile

Famiglia di origine

sconosciuta

Religione

Déi

Donas

non noto

Addestramento laran

non effettuato

Livello Torre raggiunto

nessuno

Abilità specifiche

Sa andare molto bene a cavallo, è brava a danzare e si addestra per conto proprio con la spada e altri tipi di arma. Sa cantare molto bene, ma è un po' indisciplinata. Non pensa di possedere il laran perché ignora la sua discendenza e nonostante i capelli rossi non ha mai avuto attacchi del Mal della Soglia.

Descrizione fisica

È una ragazza sveglia e abbastanza carina. È orfana, così fin da piccolissima ha vissuto con una carovana di girovaghi che le hanno insegnato lo spirito indipendente e fiero che ha. Molti la considerano pericolosa, ma questo solo perché ha la forza di rendersi libera da qualsiasi regola o costrizione. In realtà ha bisogno solo di trovare una guida che l'aiuti. È molto passionale e testarda, così spesso si trova nei guai.

Storia

Ho 19 anni, e il mio vero nome non lo so. Fin da piccola ho vissuto con una carovana di girovaghi, mi hanno insegnato a sopravvivere. Loro mi chiamavano Chya, così il vezzeggiativo mi è rimasto. Quando ho compiuto 15 anni me ne sono andata. Sono molto brava a cavalcare e me la cavo con la spada. In cambio di piccoli lavoretti giro per i vari Domini in cerca della mia strada. Un giorno sono stata salvata da un'imboscata da un gruppo di Rinunciatarie. Ne sono rimasta affascinata e ho capito che mi sarebbe piaciuto entrare a farne parte. Purtroppo Rafaela, quella con più autorità, ha detto che avrei dovuto pensarci bene perché non era una scelta da prendere alla leggera, così mi ha consigliato di provare prima a vivere per un po' normalmente... ma non ha fatto i conti con il mio caratteraccio. Sono sempre stata una ragazza libera e indipendente, e con una personalità piuttosto forte. Un figlio nedestro di un Alton mi aveva ingaggiato per guidarlo fino ad un villaggio. Era ferito ad un braccio e non c'erano guide professioniste nei paraggi, ecco perché ha scelto me. Ne ero rimasta sorpresa ma felice. Due giorni di viaggio dopo eravamo arrivati al villaggio e avevamo alloggiato nell'unica locanda. Si è ubriacato e ha tentato di approfittare di me: ripeto di essere una testa calda così l'ho ferito con il piccolo pugnale che ho sempre con me. Le sue grida hanno attirato molta gente e le loro facce non erano molto amichevoli. Ha cominciato a insultarmi dicendo ogni sorta di volgarità su mia madre, chiamandola barragana di qualche Comyn. Probabilmente ha avuto quest'idea dai miei capelli: sono come tante lingue di fuoco. Giuro che a quel punto l'avrei volentieri picchiato ma la gente della locanda non mi avrebbe certo lasciato fare così sono fuggita sentendo ancora nelle orecchie le minacce di persecuzione di quel tipo. Sono fuggita per tutta la notte ma non mi pareva che mi avesse seguito nessuno. Mi sento così frustata! Al solo pensarci lacrime di rabbia offuscano i miei occhi verdi. Sono più che convinta che sia arrivato il momento di entrare nelle Rinunciatarie. Ma non so come fare. Ho paura di rimanere da sola.

Racconti scritti (in ordine di realizzazione)

CIÒ CHE DESIDERI

DUELLI INTERIORI (in collaborazione con Liane)

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