[Home] [La storia del Progetto Elvas] [Regole Utilizzate]
[Personaggi] [Luoghi] [Racconti] [Download]
[Cronologia] [Genealogia] [Dizionario] [Musiche] [Immagini e Disegni]
[Giocatori] [Incontri] [Aggiornamenti] [Credits] [Link] [Mail]
barra spaziatrice
[Personaggi Principali] [Personaggi Ricorrenti] [gestito da]



Shann McKee


Shann McKee

Età

35 (al momento dell'arrivo a Elvas)

Arrivato a Elvas il

marzo +1

Sesso e stato civile

Maschio, Libero Compagno di Gwennish n'ha Hannah (dall'ottobre -1)

Famiglia di origine

McKee

Religione

Déi

Donas

atelepate

Addestramento laran

atelepate

Livello Torre raggiunto

atelepate

Abilità specifiche

qualsiasi cosa abbia a che fare con i cavalli, lavorazione del cuoio, tecniche di combattimento

Descrizione fisica

Alto, muscoloso, capelli biondo scuri arruffati, barba non fatta, occhi grigioazzurri a seconda dell'umore. Malgrado il suo aspetto, sa scomparire in una folla. Veste in modo pratico e severo, in onore al suo passato di soldato. Temperamento di solito tranquillo, amichevole in maniera riservata, spesso malinconico


barra spaziatrice


Storia

Sono stato un soldato per gran parte della mia vita. Non sono brillante, istruito o abile nelle arti, anche se la mia posizione mi ha richiesto di imparare a leggere e scrivere almeno un minimo, e amo sentire una voce gentile che legge antiche storie davanti al camino. Ho fatto carriera nei ranghi, fino a diventare il capo delle guardie del vecchio Dom Aldaran. Per me fu un'enorme soddisfazione: credevo che fosse il culmine della mia carriera, ed ero contento di poter compiere il mio mestiere nel modo migliore possibile... fino a quando non cominciai a toccare con mano il malgoverno e gli intrighi politici del Dom. Cose che non fanno per me: io amo le situazioni semplici, chiare, dove ogni parola conta per il suo significato.
Quando Damon lasciò il dominio, sentii che una parte buona e onesta di quel luogo, forse l'unica, se n'era andata per sempre. Non era un soldato, ma è sempre stato curioso e intelligente, aveva sempre mille domande sui miei viaggi e le mie avventure, come se avessero avuto una qualche importanza. Mi ricordava un poco il mio fratello minore, Benton. Damon se ne andò senza dir niente a nessuno, e da quel giorno guardai il mio servizio presso gli Aldaran con occhio diverso. Avevo in qualche modo sperato che Damon sarebbe riuscito a cambiare qualcosa.
E invece tutto continuò come sempre.
Quando Dom Aldaran mi richiese di partecipare all'omicidio del suo stesso figlio primogenito, mi rifiutai. Avrei voluto portare con me mio fratello, ma non volevo coinvolgerlo nella mia caduta, e quindi mi rassegnai a non vederlo mai più. Lasciai da solo il Dominio, in segreto... e come prevedevo, Dom Aldaran non ne fu contento. Sapevo troppe cose dei suoi piani. Ne ero così disgustato che non avevo neppure intenzione di usarle contro di lui, volevo solo andarmene: ma lui mi scatenò contro i suoi mastini. I miei stessi ex-compagni, che avevo addirittura ritenuto amici... li avevo addestrati bene. Mi seguirono, mi tesero un'imboscata nella notte. All'alba mi lasciai alle spalle la mia vecchia vita insieme al mucchio di cadaveri.
Avevo solo un'intenzione: ritrovare Damon. La speranza che mi aveva ispirato era difficile da dimenticare. Nel frattempo aveva cambiato nome, ma io conosco tanti trucchi da strada... E dopo molti anni seppi che era tornato a Caer Donn, nel cuore del dominio degli Aldaran. Sfidando il rischio di essere scoperto, riuscii a contattarlo e faticai a convincerlo che non ero stato mandato da suo padre. Finalmente conquistai la sua fiducia, e lui mi svelò il progetto della Custode. Inutile dirlo, gli offrii tutto il mio appoggio. Ma non come soldato. O almeno... per ora non è stato necessario. A Elvas allevo cavalli, offro stallatico ai viaggiatori, e di recente ho imparato l'arte di creare finimenti, selle, bisacce e altri oggetti di cuoio. Amo lavorare con le mani, in un modo diverso da come facevo un tempo. Ma se mai dovessi trovarmi a difendere questa Torre, forse scoprirei che la mia vecchia vita non è poi così lontana, e che la violenza e la rabbia non sono ancora sopite in me.
Ora scusatemi: Aengus ha bisogno di me. Ormai è svezzato, ma voi sapete come sono i bambini piccoli. Sua madre è la Madre della Gilda. E io che amavo le cose semplici... Non so perché Gwennis abbia rivolto lo sguardo su di me, facendo di me il suo libero compagno. Non so perché continui a tornare da me, quando le sue usanze le permetterebbero di scegliere in qualsiasi momento un uomo migliore. So che quando lei è qui c'è più luce nella mia vita, e se non c'è io trascorro le serate a intrecciare e cucire per qualche cliente. Quando non dormo di notte e i vecchi ricordi ritornano, quando sento più forte che mai il bisogno di sicurezza e calore e di un futuro certo, mi stringo alla mia donna... Se lei sapesse che nella mia mente la chiamo così, mi taglierebbe la gola. Ma non importa. Quello che ho mi basta.


barra spaziatrice


Racconti scritti (in ordine di realizzazione)


bottone LA SCELTA DI LOREENA
bottone IL VENTO FANTASMA







The Elvas Project © 1999 - 2008
© SDE Creations
Ultimo aggiornamento: 31/12/2008