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Un giorno veramente speciale

Amyra Hastur

L'inverno si stava sciogliendo, la neve si trasformava in pioggia e la valle di Elvas andava risvegliandosi, come se fosse tutt'uno con la vegetazione che la circondava. Fiamma pensava proprio a questo, mentre bussava alla porta della Custode. Erano passati molti mesi dal suo arrivo ad Elvas e ormai si sentiva pronta ad affrontare il suo futuro. Ma aveva bisogno di un consiglio. Fiona, come si era aspettata, la stava attendendo. Come sempre, quanto vedeva quella figura ammantata di rosso, Fiamma aveva nei suoi confronti un moto di gratitudine, ma anche di tristezza.
«Fiona, vi ringrazio per avermi ricevuta.»
«Sapevo che prima o poi saresti venuta da me. Perciò non preoccuparti, non devi temere di disturbarmi. Dunque, cosa hai deciso?»
«Ci ho pensato su molto. Però, dopo l'operazione, mi sono resa conto che riuscivo a essere molto più sensibile nei confronti degli altri,» disse Fiamma, arrossendo. «La mancanza di un Potere che avevo sempre ritenuto mio mi ha fatto rivedere la mia posizione. Proprio per questo ho voluto chiedere a voi, perché sono molto incerta. Capisco che il dono degli Alton, anche se non in piena misura, potrebbe essere molto utile, soprattutto se io diventassi un Meccanico o un Tecnico, ma in questi ultimi mesi mi sono resa conto che mi piacerebbe molto approfondire le arti del Monitore.»
La Custode sorrise benevola. Sapeva del difficile conflitto interiore che la ragazza aveva affrontato. Ma era anche vero che Fiamma, dopo l'operazione, si era come risvegliata alle necessità degli altri, sensibilizzandosi a tal punto proprio perché anche lei aveva bisogno dell'aiuto delle persone vicine.
Sarebbe diventata un ottimo Monitore.
Annuì piano, per rassicurare la ragazza del suo silenzio. «Non credo che ci siano problemi. So che tua sorella desidera diventare Tecnico e anche lei possiede il Dono degli Alton. Quindi non ci priverai di una risorsa necessaria. Amyra dovrebbe incominciare l'addestramento specifico accompagnata da un Tecnico, perciò Kelan, visto che è un Monitore, resterà libero da questo impegno. Ne parlerò con lui e, se accetterà, potrai incominciare il tuo addestramento da Monitore.»
Fiamma si profuse in ringraziamenti e uscì.


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Amyra si svegliò e, guardando dalla sua finestra sbadigliando, pensò che ormai la primavera era arrivata. Sentiva nell'aria quell'odore di fiori che aveva imparato ad amare durante le sue lunghe permanenze ad Armida, il luogo più caro della sua infanzia.
Ancora mezza addormentata, si vestì e quasi inciampò nel mazzo di fiori selvatici posato ai piedi della porta della sua camera. «Ma cosa...» pensò, corrugando la fronte... per poi darsi una solenne manata in fronte. Ma come aveva fatto a dimenticarsi il SUO compleanno? Scoppiò a ridere, raccogliendo il grande mazzo di fiori ai suoi piedi e bussando per far uscire Fiamma dalla sua camera.
«Finalmente ti sei svegliata! Buon compleanno, sorellina! Allora, ti piacciono i fiori?»
Amyra, che ancora non riusciva a smettere di ridere, cercò di abbracciare la sorella, con scarsi risultati visto che teneva ancora in mano tutti quei fiori.
«Oh, Fiamma, ma come hai fatto a raccoglierli tutti? Sono tantissimi... quasi non riesco a tenerli... presto, trovami un vaso!»
Fiamma scomparve per un attimo nella sua stanza, uscendo poco più tardi con un vaso di argilla pieno per un terzo d'acqua. «Aspetta che ti aiuto... ecco, rientra in camera... non così, che lo rovesci... appoggialo su quel tavolino...»
Finalmente, dopo alcune manovre piuttosto maldestre che procurarono altri scoppi di ilarità, riuscirono a posare il vaso con il suo ingombrante e profumatissimo contenuto su un mobiletto di legno. Le due sorelle si allontanarono di un passo per osservare il loro operato con aria critica.
Finalmente Amyra sospirò, dicendo: «Fiamma, sono bellissimi! Dove li hai raccolti?»
«Beh, li abbiamo trovati vicino al bosco... sì, non li ho raccolti da sola, mi hanno aiutato anche Rafael e Kas.»
«È il più bel regalo che mi abbiano fatto da parecchi anni...» disse, asciugandosi con una manica le lacrime che rischiavano di traboccarle dagli occhi.
«Non pensavo che ti commuovessi con così poco!»
«Non è come pensi, è che stavo pensando che sono felicissima, e le uniche occasioni in cui sono stata felice al mio compleanno era quando lo festeggiavo ad Armida, cosa che non accadeva molto spesso...»
Fiamma annuì. Sì, si ricordava bene come negli anni passati quel giorno che normalmente avrebbe dovuto essere felice per la sorella, fosse invece stato un incubo per lei, perché corrispondeva anche all'anniversario della morte della loro cara madre, e anche loro padre in quel giorno... Fiamma distolse la mente da quel filo di pensieri. Non le era mai piaciuto criticare Marton Hastur e, quando capitava che l'amarezza affiorasse nei discorsi di Amyra, prendeva sempre le parti del padre, anche se sospettava che la sorella si sentisse tradita per questo. Ma era più forte di lei, la lealtà che provava per lui era molta... beh, forse non così tanta, visto quello che aveva fatto...
Amyra intuì i suoi pensieri, o forse li percepì grazie all'affinamento dei suoi talenti, perché la scosse leggermente e, impedendole di arrivare a compatirsi, la invitò a scendere insieme a lei per la colazione.


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Anche Kelan, a suo modo, aveva un regalo da fare quel giorno alle sorelle Hastur. Queste lo raggiunsero in biblioteca. Amyra, che non sapeva del colloquio che aveva avuto Fiamma con la Custode diversi giorni prima, ne fu sinceramente stupita. Perplessa, si chiese cosa avevano potuto combinare per farle chiamare insieme. Di certo un mazzo di fiori non poteva essere così dannoso.
Quando aprì la porta della biblioteca, oltre alla figura ormai familiare del suo Tutore, vide una donna che le dava le spalle, di media statura, con i capelli rossi e lisci raccolti in una folta coda. Al suono della porta che si apriva, si voltò, ed Amyra riconobbe in quel volto la donna che le avevano presentato come Diotima Aillard. I suoi occhi saettarono un attimo su di lei, per poi rivolgersi a Kelan. Ma fu abbastanza. Quella donna le era decisamente simpatica.
«Eccovi, finalmente! Immagino che voi conosciate Diotima Aillard, vero?»
Al loro cenno affermativo, Kelan guardò un attimo Fiamma, e disse: «Non avevo mai notato quanto voi sorelle vi somigliavate. Forse questo renderà le cose più facili, per me almeno.»
Notando lo sguardo perplesso di Amyra, Kelan le sorrise e, rivolgendosi a lei, disse: «Allora chiya, questo è il gran giorno, mi hanno detto. Comunque, ti ho chiamata perché il tuo addestramento con me è finito. È giunto per te il momento di studiare da Tecnico, ma io sono un Monitore e perciò non posso più aiutarti. Invece Diotima è un Tecnico ed ha accettato di seguirti per completare il tuo addestramento. Spero che mi farai onore,» senza aspettare la risposta di una stupefatta Amyra, continuò il suo discorso, spostando lo sguardo su Fiamma: «La Custode ha detto che ti piacerebbe diventare un Monitore. Ecco, questa è una cosa in cui posso seguirti.»
Amyra, che era ancora piuttosto stupefatta, girò lo sguardo sulla sorella, per trasmetterle : "Non me l'avevi detto!"
Fiamma, sorridendo appena, non rispose. Quella era una decisione che aveva voluto prendere da sola. Amyra avrebbe capito.
Amyra aveva fatto la sua scelta e, con Diotima, avrebbe appreso i primi rudimenti per diventare un Tecnico, ma anche Fiamma l'aveva fatto e, con Kelan, sarebbe diventata un Monitore.









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Disclaimers

Amyra e Fiamma prendono la decisione per il loro futuro come telepati alla Torre di Elvas.

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Ultimo aggiornamento: 31/12/2008