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Il destino dei gemelli

Anndra Castamir

Anndra accarezzò con dolcezza il ventre ormai prominente di Elaine, meravigliandosi per l'ennesima volta nel sentire, sotto la sua mano, i movimenti improvvisi causati dai gemelli.
La donna mise la mano sulla sua, accompagnandolo quasi in una delicata esplorazione del suo corpo.
«Senti come scalciano? È un muoversi continuo!... Ma è normale, non agitarti!» disse sentendo che il compagno si era subito preoccupato. «Ma dove sei con la mente quando ti dico queste cose? Te lo avrò ripetuto qualche dozzina di volte! È tutto normale... banalmente normale, anche se sono figli di un Comyn
«Madre Gwennis che dice? Sta andando tutto bene vero?» L'uomo prese la mano della compagna stringendola tra le sue, in un gesto affettuoso, ma che tradiva anche apprensione.
«Lei sa far venire al mondo i cuccioli di qualsiasi creatura che respiri, cani, gatti, cavalli, donne... ed anche i cuccioli di banshee!» Rispose ridendo.
«Ecco, brava, mettitici anche tu...» disse lui con aria seriosa, «ma banshee o no, l'importante è che tutto vada bene. Tu, piuttosto, non dovresti stare più a riposo? Mi sembra di vederti affaticata e con le borse sotto gli occhi, come se non dormissi da una settimana!»
«No, stai tranquillo, le mie Sorelle mi stanno aiutando in mille modi... se fosse per qualcuna di loro dovrei passare queste ultime settimane tra letto e poltrona! La Madre invece ha insistito perché portassi avanti piccole incombenze non faticose, controllare le armi, sovraintendere alla preparazione delle confetture per il prossimo inverno, aiutare Dana a curare la serra e così via. Passo il tempo e faccio un po' di movimento.»
Ma Anndra sembrava che quasi non l'ascoltasse più, assorto nel tentativo di contattare telepaticamente i due esserini... Elaine lo lasciò fare, una sua intromissione sarebbe potuta apparire come mancanza di fiducia nei suoi confronti. Si limitò a percepire le sue emanazioni affettuose e tranquillizzanti... sarebbe stato un buon padre, probabilmente... Anche se quelli erano i suoi figli... che lei e solo lei avrebbe deciso se tenere o dare in adozione... indipendentemente da tutto quello che avrebbe potuto pensare o volere Anndra... Decise ancora una volta di accantonare i problemi relativi all'allevamento dei gemelli... non voleva turbare inutilmente il suo compagno. Secondo la Regola avrebbe potuto tenere il maschio con sé fino all'età di cinque anni, dopo avrebbe dovuto affidarlo ad Anndra o darlo in adozione. Certo, però, che lui non era in grado di allevare il maschio come faceva Shann con Aengus ed inoltre...
"Ed inoltre due gemelli devono poter crescere insieme..."
Il suo contatto mentale la fece sobbalzare... doveva aver abbassato le barriere più di quanto volesse ed ora si sentiva come una bambina sorpresa a rubare nella dispensa le noci zuccherate...
"Non ti preoccupare, chiya, ne riparleremo nel momento opportuno... solo che mi dispiace che tu ti tenga dentro questi pensieri senza condividerli," alzò una mano per prevenire la sua risposta: "Lo so, hai fatto un giuramento... 'giuro che io sola deciderò circa l'allevamento e l'affidamento di ogni figlio che partorirò '...e non puoi comportarti in modo diverso."
"Né lo voglio..." Il tono era più duro di quanto avrebbe voluto, ma Anndra ignorò l'interruzione e riprese: "Forse il mio problema è solo quello di non essermi ancora adattato del tutto al tuo essere donna veramente libera, completamente libera. Che buffo! Ti accetto con naturalezza quando fai il tuo lavoro da spadaccina... e non riesco del tutto a vederti come libera compagna, che decide da sola della vita sua e dei suoi figli."
La donna, con delicatezza, tolse la mano del compagno dal proprio corpo, pur mantenendo il contatto fisico.
"Questa resterà la nostra casa, chiyu, anche se potrò venirci molto poco, perché la mia vera casa è quella con le mie compagne; ma non può essere quella dei nostri figli, non ora almeno. Forse potranno crescere insieme," Dana una volta le aveva accennato che in qualche modo si sarebbe trovata una soluzione... Elvas non era Thendara, "ma in ogni modo lo faranno nella Casa della Gilda. Quando il maschio sarà sufficientemente grande decideremo se farlo venire ad abitare qui, darlo in adozione o farlo rimanere con me ancora qualche anno; mentre la sorella, quando raggiungerà la maggiore età, deciderà se prestare Giuramento come Rinunciataria o no. Io non li forzerò: ne l'uno né l'altra; né in una direzione, né in quella opposta. Lo sai che è così, vero?"
L'uomo non rispose, non era necessario. Erano in stretto contatto mentale e mentire ovviamente una cosa impossibile. Ma sentì in sé una profonda tristezza: gli Dei non avevano previsto per lui una famiglia che non fosse quella di una Torre... Aveva schermato accuratamente i suoi pensieri, ma si rese conto che in maniera forse semplicemente empatica Elaine doveva aver ricevuto lo stesso qualcosa, perché i suoi occhi divennero improvvisamente tristi e lo sguardo si perse nel vuoto.






... continua ...









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Disclaimers

Nonostante la gravidanza di Elaine prosegua nel migliore dei modi, cominciano i primi dissidi tra i due genitori.

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Ultimo aggiornamento: 31/12/2008