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La Torre Verde di Elvas

Dana n'ha Angela

La Torre di Elvas si erge al centro di una stretta vallata, al confine tra i Domini Aldaran e Ardais. I monti Kilghard che la circondano, la proteggono dai primi freddi invernali, ma non permettono alla neve di sciogliersi abbastanza in fretta da rendere coltivabile la poca terra, non abbastanza da permettere ad una grossa comunità di sopravvivere. Nonostante ciò si è combattuto a lungo per stabilire chi avesse i diritti su quella striscia di territorio.
Dopo la costruzione della Torre, nessuno più ricorda chi delle due famiglie pose la prima pietra, neppure nelle leggende è più riportato, diversi Cerchi si sono succeduti alla sua guida. A seconda si alternavano Custodi Aldaran o Custodi Ardais, le famiglie regnanti si preoccupavano di nutrire loro e i loro Cerchi in modo che potessero proteggere i Domini dagli attacchi degli avversari ma, dopo una delle tante catastrofi avvenute ai tempi delle Guerre del Caos, sia la valle che la Torre furono abbandonate.
Nessuno ricorda più se a compiere l'ultimo folle gesto sia stato un Cerchio guidato dagli Ardais o dagli Aldaran, quello che è certo è che per secoli l'intera zona è rimasta contaminata dalla polvere mangiaossa o da chissà quale altra diavoleria. I viaggiatori giravano ben al largo dalla Torre e poco a poco il suo ricordo svanì completamente dalla memoria popolare. Solo pochi appartenenti alle famiglie dei Domini rivali si tramandano il ricordo di una Torre situata in quella che era una loro proprietà e, di tanto in tanto, qualche piccola frangia di questo o quel Dominio tenta di rientrarne in possesso... solo perché le storie dicono che ciò è da fare per l'onore della famiglia regnante.
Ora però la vallata non è più avvelenata dalla pece nera. È giunto il tempo che nuova vita prenda dimora nella verde Torre di Elvas, vita che non sia legata alle intemperanze di un folle Aldaran o di un pazzo Ardais. La Torre deve tornare ad essere indipendente e, soprattutto, potente nel laran.
Paradossalmente è proprio grazie ad un Aldaran che questo è ora possibile e il suo ritorno all'efficienza si deve a Fiona, Custode proveniente dall'altrettanto vecchia e potente Torre di Neskaya.
Fiona è stata addestrata a Dalereuth ed è stata a lungo la Custode di Neskaya, fino a quando le sue capacità e il suo entusiasmo non hanno convinto le Custodi delle altre Torri a tentare un esperimento senza precedenti: riportare le matrici allo splendore di un tempo. Naturalmente nessuna delle altre Custodi avrebbe mai appoggiato apertamente l' esperimento ma, se tutto fosse andato per il meglio, la gloria sarebbe stata spartita tra tutte. In caso di fallimento, ovviamente, la colpa sarebbe gravata solo sulla spalle della visionaria Fiona.
Ma l'appoggio di Damon Aldaran, che crede nel suo progetto ed è disposto a sovvenzionarlo, non è sufficiente. A Fiona serve un aiuto molto più concreto per ricostruire una Torre in rovina e rendere i suoi futuri abitanti autosufficienti per tutto quello che avrebbe riguardato cibo e abiti e qualsiasi altra necessità. L'aiuto di Dana n'ha Angela, che convince le Libere Amazzoni di Caer Donn a lavorare per loro, diventa fondamentale come i soldi dell'Aldaran. Ben presto la Torre è riparata e attorno ad essa ora sorge un piccolo villaggio, guidato dalla Casa della Gilda della Torre Verde.
Ora, restaurata la vecchia Torre, a Fiona non resta altro che lanciare un appello nel Sopramondo per cercare telepati disposti a mettersi in gioco, per dare finalmente vita al suo cerchio sperimentale.



Il messaggio inviato dal Cerchio di Fiona si è propagato forte e chiaro nel Sopramondo, captato da tutte le menti dei telepati del pianeta ma solo pochi hanno risposto. La posta in gioco è troppo alta e sono molti quelli che temono un ritorno dei tempi del Caos. In compenso quelli che stanno accorrendo sono disposti a tutto.
Mentre siete fermi in cima alle colline che dominano la valle, la Torre vi sembra un obelisco di malachite, brillante come di luce propria. Avvicinandovi cominciate a sentire una certa serenità pervadere l'aria, come se tutta la natura partecipasse con gioia ai piani della Custode.
Basse costruzioni circondano la pianta ottagonale della Torre, che si staglia alta e massiccia contro il cielo perennemente coperto di nubi. Riconoscete subito la Casa della Gilda delle Rinunciatarie, un palazzo costruito nella stessa pietra della Torre e abbellito da cespugli di piante rampicanti. Un'insegna, ben ancorata alla parete esterna del porticato, raffigura la Torre da cui la Casa prende il nome. Sul retro della palazzina scorgete le scuderie e alcuni bassi magazzini, sicuramente colmi di provviste utili per affrontare l'inverno ormai alle porte.
Un porticato, chiuso da possenti vetrate, congiunge la Casa alla Torre, creando un collegamento sicuro e asciutto con il mondo esterno per tutti gli abitanti della Torre. Accanto alla Casa della Gilda una bassa e tozza costruzione esibisce l'insegna dell'ostello del piccolo centro abitato. Non tutti possono essere accolti nella Torre e le Amazzoni non danno certo asilo agli uomini... ma anche molte donne potrebbero avere dei problemi a condividere lo stesso tetto con donne spregiudicate come le Rinunciatarie.
Altre botteghe chiudono il cerchio delle costruzioni, ricongiungendosi alla massiccia Torre che ne rappresenta il vertice ideale. I laboratori di calzolai, panettieri, maniscalchi, sarti e le semplici abitazioni dei contadini e della servitù, si stringono attorno ad una strana fontana dalle acque sempre ghiacciate, posta esattamente al centro della circonferenza formata dalle varie costruzioni.
Le raffigurazioni di Avarra e di Evanda, la morte e la vita, ingentiliscono la fontana di pietra nera e guardano con aria serena verso la cima della Torre.
Siete fermi accanto ad Evanda e state ammirando la strana architettura che disegna quel piccolo paese, perfettamente autosufficiente, quando una voce alle vostre spalle vi fa sobbalzare.
«State cercando la Custode?» il tono è circospetto, sospettoso, quasi che la proprietaria della voce tema un'improvvisa invasione di imprevedibili nemici. Vi voltate, trovandovi davanti una giovane Amazzone dall'aria cupa e annuite in silenzio. «Allora seguitemi, vi porto alla Torre. Io sono Shonnach n'ha Pedra,» aggiunge subito dopo la donna, come ricordando improvvisamente le buone maniere. «Sono uno dei membri del Cerchio principale... fino a quando non troveranno qualcuno più dotato, credo.»
Non fate in tempo a dire nulla, Shonnach è già partita in direzione della Torre, con passo rapido e testa bassa. Non ha chiesto chi siete o se avete intenzione di affrontare le prove di ammissione al Cerchio di Fiona.
Dopo tutto se siete qui è ovvio, almeno per lei, che è questo ciò che volete!
Sulla soglia della Torre incontrate altre due persone: un'altra Amazzone, dall'aria meno schizzata della vostra guida, e un giovane uomo dall'aria triste.
«Dana!» Shonnach sembra illuminarsi. Forse è solo contenta di potersi liberare di voi.
«Sono nuovi e vengono per la Custode, li lascio in vostra compagnia. Io...» assume per un istante un tono da cospiratore, «devo finire un lavoro...» e si allontana senza salutarvi.
La donna chiamata Dana guarda la compagna allontanarsi, alzando un sopracciglio con aria di estrema sopportazione. «Sono Dana n'ha Angela, monitore e guardia del corpo di Fiona,» si presenta, inchinandosi leggermente con fare militaresco ma con un tono dolce e sicuro di sé. «Siete i benvenuti a Elvas.»
L'uomo esegue un perfetto saluto militare: «Io sono Kelan MacAran,» si presenta con voce decisa ma incredibilmente triste, quasi quanto il suo volto. «Perdonate Shonnach, ma quando avrete modo di conoscerla meglio vedrete che in fondo è una persona tranquilla.»
Dana lo fulmina con lo sguardo, anche se non sembra esserci odio tra i due. Le parole di Kelan sembrano fare parte di un gioco conosciuto solo da loro.
«Vi porto all'interno,» riprende Kelan, «poi qualcuno vi accompagnerà dalla Custode.»
«Al momento sta riposando,» precisa Dana, «abbiamo compiuto un lungo lavoro questa notte e siamo tutti molto stanchi.»
Seguite il giovane Kelan con gratitudine e vi lasciate guidare verso un piccolo salottino arredato con comodi divani. Un vassoio con bevande e cibo sembra essere stato lasciato apposta per voi, come se foste attesi.
«Qui potrete riposare e rinfocillarvi un po' anche voi. Vedrete che Fiona non tarderà molto a ricevervi.»
Ringraziate l'uomo e rimanete soli nella stanza, in attesa di conoscere la più chiacchierata Custode del momento.










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Disclaimers

Questo è stato il primo racconto scritto per il gioco e, in origine, serviva da introduzione.

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Ultimo aggiornamento: 31/12/2008