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[torna a Racconti] [E.S.T. dE +1, aprile (13)] [Credits & Disclaimers]



Il primo controllo

Kasentlaya Ridenow

La giornata era splendida; osservavo dalla mia stanza il cortile della Torre e per la prima volta dopo tanto tempo mi sentivo in pace con me stessa.
"Non so perché," pensai, "ma credo che stia per succedermi qualcosa di importante..."
D'improvviso bussarono alla porta; andai ad aprire e mi trovai di fronte Dana che mi guardò con simpatia e disse: «La Custode vorrebbe esaminarti.»
Annuii e pensai, seguendola fuori dalla stanza, che forse il mio presentimento riguardava proprio quello. Dana percepì la mia inquietudine e chiese: «Sei agitata?»
«No,» risposi subito, e poi «sì... terribilmente.»
La Rinunciataria sorrise. «Non preoccuparti... vedrai che andrà tutto bene.»
«Mi fido,» risposi sorridendo.
Ci fermammo alla fine di un lungo corridoio e Dana aprì una pesante porta di legno intagliato. «Salve Fiona,» disse, «ti ho portato Kasentlaya.»
Poi si voltò verso di me e disse: «Entra pure e ricorda quello che ti ho detto!»
Entrai, preda di sentimenti contrastanti, e mi richiusi la porta alle spalle. «Bene,» disse Fiona, «a quanto pare sei la prima...» "Vittima," pensai io cupamente.
La Custode mi fissò con uno sguardo divertito. "Ma ti do proprio questa impressione?"
"Adesso che ci penso bene... no," risposi sorridendo.
«Per fortuna!» disse a voce alta, «mi hai fatto preoccupare terribilmente.»
Poi mi fece cenno di avvicinarmi ridiventando seria: «Sai cos'è una matrice, piccola?»
«Sì,» risposi.
«Bene... vorrei che adesso provassi a fare una cosa.»
Mi accorsi che in mano teneva un sacchetto; lo aprì e vidi che dentro c'era una matrice: «Prendila in mano per favore,» disse.
Esitai. Sapevo infatti che se si prende in mano la matrice di un'altra persona si può incorrere in gravi conseguenze.
«Non temere,» mormorò Fiona percependo i miei pensieri.
Presi la pietra in mano e la Guardiana mi osservò come se si aspettasse qualche cosa da me.
Dopo qualche secondo dissi titubante: «La pietra vibra.»
Fiona sorrise soddisfatta. «Prova a sintonizzarti con la matrice.»
Mi concentrai sulla pietra e protesi la mia coscienza nel cristallo. La gemma vibrò più forte tra le mie mani, era viva, lo percepivo chiaramente. Improvvisamente vi fu un bagliore accecante. Quando riuscii di nuovo a guardare la pietra una luce pulsava nelle sue profondità accordandosi con il mio respiro.
Fiona mi disse gentilmente. «Adesso è tua, è parte di te,» mi porse il sacchetto che teneva ancora in mano: vi infilai la pietra e lei mi aiutò ad allacciarlo al collo.
«Adesso,» disse guardandomi negli occhi, «siediti.»
Feci quello che mi aveva detto mentre lei si avvicinava ad uno scaffale e prendeva una bottiglia di vetro. Poi si sedette di fronte a me e appoggiò la bottiglia sul tavolo. Mi guardò attenta ed infine disse: «Vorrei fare un esperimento di telecinesi.»
Mi rilassai. "Almeno questo lo so fare!" pensai sollevata.
Fiona mi scrutò stupita: «Vuoi dire che riesci a spostare gli oggetti senza matrice?»
La guardai sollevando le sopracciglia in un gesto interrogativo: per me era la cosa più naturale del mondo!
«Da quanto sai farlo?» mi chiese Fiona.
Ci pensai su ed infine risposi. «Ricordo che da piccola spaventavo gli altri ragazzini facendolo.»
La Custode mi guardò con uno scintillio divertito nello sguardo. «Dovevi essere una vera peste!»
A questa affermazione ribattei divertita. «Oh no! Molto peggio... ero la disperazione della mia famiglia!»
Fiona mi guardò allegramente e disse: «Fammi vedere cosa sai fare.»
Mi concentrai sulla bottiglia che mi stava davanti e imposi la mia volontà all'oggetto che dopo poco si alzò dal tavolo prendendo a fluttuarci davanti.
Fiona mi osservava attenta, stupita perché lo facevo senza il minimo sforzo. Dopo qualche minuto abbozzai un gesto della mano e la bottiglia si appoggiò di nuovo sul tavolo.
Restammo in silenzio poi Fiona si riscosse e mi guardò. «Hai parenti nel clan Hastur?»
"Che strana domanda!" pensai, ma dissi soltanto: «La madre di mia madre era una Hastur.»
Fiona sorrise: «Ora si spiega... hai sicuramente ereditato una parte del laran degli Hastur; non so dirti quanto di preciso, ma credo che lo scopriremo durante l'addestramento.»
La guardai e dissi: «Pensavo che potessero farlo tutti i telepati...»
«Sì,» rispose lei, «con l'aiuto di una matrice... a parte gli Hastur, appunto.»
Assentii, finalmente ci capivo qualcosa!
Sospirò e disse: «Ho un'ultima prova a cui sottoporti; nell'altra stanza c'è Damon. Ora, quando glielo chiederò, penserà a qualcosa ed io vorrei che tu provassi a dirmi quello che gli passa per la testa.»
Non ero molto convinta: «Ci posso provare.»
Fiona restò in silenzio per un attimo e poi disse: «Puoi cominciare.»
Mi concentrai; ero un' empate e non fu difficile capire quello che Damon pensava: protesi la mia coscienza verso la sua mente, la sfiorai appena poi interruppi il contatto e guardai Fiona. «Ha fame,» dissi.
Lei mi guardò. «Puoi essere più precisa?»
«Ha fame perché stamattina si è alzato presto per via delle prove e non è riuscito a fare colazione.»
La Custode chiamò mentalmente Damon: "Allora?" gli chiese.
"Sì, è vero," la sua risposta risuonò limpida nelle menti di entrambe. Riuscivo anche a cogliere una sfumatura di contrizione. "Mi spiace... avrei voluto pensare a qualcosa di più intelligente ma il mio stomaco la pensava diversamente."
Ridemmo tutti e tre poi Fiona mi sfiorò un braccio e disse: «Bene, piccola, per oggi abbiamo finito. Direi che hai superato la prova in modo... brillante. Ora però, vai in cucina e fatti dare qualcosa da mangiare. E, mi raccomando, non fare da sola altri esperimenti con la tua matrice: con il tuo potenziale e senza nessuno che ti controlli rischi di metterti nei guai!»
Mi accompagnò alla porta e disse: «Se vedi Dana dille che può mandarmi la prossima persona da esaminare.» Annuii e mi avviai lungo il corridoio.
Mentre aprivo la porta per uscire, Damon ne approfittò per introdursi nella stanza. Mi salutò con un sorriso e si avvicinò alla Custode. Non appena fu sicuro che mi fossi allontanata si rivolse alla Custode.
«Allora Fiona cosa ne pensi?»
Rimasi sorpresa di riuscire ancora a percepire i suoi pensieri: evidentemente eravamo rimasti collegati dopo il breve esperimento di lettura a distanza.
«Sono molto soddisfatta: si è sintonizzata sulla matrice senza provare nessun malessere fisico, ha sollevato la bottiglia con la stessa naturalezza che potresti avere tu, e ti ha letto con estrema facilità. Se anche gli altri ospiti della Torre si mostreranno al suo livello, credo che Elvas arriverà a competere con Arillin!»
Percepii come una specie di strizzata d'occhio, poi il contatto si interruppe. All'improvviso capii che Damon aveva volontariamente tenuto aperto il canale per farmi sentire la risposta di Fiona e sorrisi.
Adesso ero veramente sicura di essere nel posto giusto!










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Disclaimers

Fiona esegue il controllo di Kasentlaya: la ragazza è pronta per essere addestrata.

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Ultimo aggiornamento: 31/12/2008