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! Questo racconto tratta anche di tematiche omossesuali,
se siete contrari all'argomento o se vi offende non procedete nella lettura !



Crawling

Kelan MacAran & Mikhail Ardais

Quel giorno il lavoro nel Cerchio era stato sfiancante. Avevano caricato di energia Mikh non sapeva più quanti globi per l'illuminazione e quante piastre per il riscaldamento. Le facce dei suoi compagni di lavoro erano in condizioni pietose e, molto probabilmente, la sua non era in uno stato migliore.
Si buttarono come lupi affamati sul cibo che Manolo e Kelan porgevano loro, disputandosi una brocca di jaco bollente con la quale Dana li aveva raggiunti.
Mentre le barrette di frutta secca sparivano dai vassoi, Mikh osservò gli altri: la Custode sedeva tranquilla nella sua poltrona rifocillandosi con quella grazia che Mikh aveva sempre ammirato in lei; le ragazze più giovani dopo un iniziale slancio sul cibo, avevano notato dove si posavano gli occhi di Mikh ed avevano cercato di darsi un contegno. Damon e Shonnach stavano chiacchierando tra loro e, come sempre, Dana e Kelan si aggiornavano sulle condizioni fisiche degli altri telepati. Dopo il breve colloquio, il MacAran, prese congedo dal Cerchio e si avviò verso la porta.
Pochi minuti dopo anche Mikh salutò gli altri e salì nella sua camera.
Seduto sul letto considerò le possibilità per il resto della giornata. Poteva starsene lì a riposare ed attendere il momento in cui sgradevolissimi pensieri di solitudine l'avessero raggiunto, per non lasciarlo più fino a che non avesse ceduto al sonno. Oppure poteva alzarsi, coprirsi bene e andare al Northern Scoundrel. Se fosse stato fortunato avrebbe trovato la Vedova con cui scambiare quattro chiacchiere.
Battendo le mani sulle cosce si alzò e si diresse all'armadio; scelse un farsetto nero pesante e morbidi calzoni di lana grigia, calzò caldi stivali e prese il mantello foderato di pelliccia.
Mentre percorreva il corridoio del primo piano verso lo scalone che l'avrebbe portato al pian terreno vide Kelan che, abbigliato per uscire all'esterno, chiudeva la porta degli appartamenti che condivideva con Damon. Si salutarono e scesero lo scalone in silenzio. Quando furono sulla porta, Mikhail si rivolse al monitore.
«Hai qualche programma preciso per il pomeriggio?»
«No, pensavo di andarmene un po' a zonzo per i boschi.»
«Con questo tempaccio da lupi? Non ti andrebbe piuttosto di venire a bere qualcosa con me?»
Kelan si strinse nelle spalle. S'avvolsero nei mantelli. Una folata d'aria fredda e fiocchi di neve li investì nel momento in cui socchiusero il portone. La neve era alta e dal cielo plumbeo ne fioccava in abbondanza. Si strinsero nei mantelli e cercarono di camminare il più velocemente possibile, per non raffreddarsi troppo.
Il Northern Scoundrel era caldo ed accogliente.
Sbatterono le punte degli stivali contro lo stipite per staccare la neve dalle suole e si tolsero i mantelli. Ordinarono immediatamente del jaco bollente: nonostante fossero stati all'esterno per pochi minuti si sentivano il gelo nelle ossa.
Scelsero un tavolo d'angolo contro il camino sfregandosi le mani intirizzite. Quando Will portò le due tazze, colme del liquido denso e fumante, le strinsero tra le mani per riacquistare un po' di calore.
Bevvero parte del jaco in silenzio.
«Allora Kelan, come siamo andati, oggi?»
«Questo dovresti chiederlo alla Custode. Io posso solo dirti che eri seduto male.» Alla faccia perplessa di Mikh, Kelan sorrise. «Ho dovuto allentare la tensione al polpaccio destro quattro o cinque volte.»
«La prossima volta cercherò di sedermi meglio. Certo che fare il monitore deve essere meno faticoso che farsi succhiare tutta la propria energia da quell'uccello spettro della Custode.»
«È altrettanto sfinente, te lo assicuro. Devi tener d'occhio una decina di cuori facendo attenzione che battano al giusto ritmo, devi verificare che i muscoli non si contraggano, che i polmoni inspirino ed espirino aria. Non è per niente un lavoro di tutto riposo. E poi se trovi qualcosa che non va devi riferirlo il più presto possibile al diretto interessato.»
«Che dovrebbe essertene grato, in fondo gli dài dei consigli per la sua salute.»
«È vero, ma a volte si tratta di problemi delicati. Vediamo... se ti dicessi che mentre ti controllavo ho notato che c'è qualcosa che non va nel tuo... apparato riproduttore?»
Mikh assunse un'espressione allarmata.
«C'è qualcosa che non va?»
«No, ma capisci che può rivelarsi imbarazzante. Finché si tratta di parlare di tendinite, o strappi muscolari, va bene, ma quando i problemi sono di altro genere...»
Mikhail annuì gravemente.
Finito il jaco ordinarono del sidro. Erano alla quarta pinta, quando a Mikh venne in mente un particolare.
«Ho notato una cosa. Quando sei tu a monitorare, dopo parli sempre con Dana mentre quando è lei a lavorare col Cerchio non c'è mai questo scambio...»
«La spiegazione è che lei è un monitore migliore di me... credo sia giusto metterla al corrente di quel che è successo nelle sedute del Cerchio.»
«Credo che ci sia delle gente che non la pensa allo stesso modo. Ho sentito ripetere più di una volta, e con notevole convinzione, che tu sei, testuali parole, il miglior monitore degli Hellers
«E chi l'avrebbe detto?»
«Qualcuno che vuole diventare il miglior guerriero degli Hellers!»
Kelan sorrise tristemente.
«Piedro non è un buon giudice, in fatto di laran! Come posso essere un monitore migliore di Dana se non sono mai stato in una Torre prima di venire ad Elvas? Dana è stata addestrata a Neskaya e ha prestato servizio come monitore da quando aveva tredici anni! Io a quell'età avevo i primi attacchi di Mal della Soglia. Poi Damon fu mandato a Tramontana ed io fui lasciato nelle mani della leronis del castello,» Kelan sospirò. "Mi è mancato tanto in quei mesi." «E quando è tornato io avevo appena imparato ad erigere il mio nido. Io non sapevo quasi nulla mentre lui sapeva ogni cosa.» "Ed era così bello..."
Mikh appoggio delicatamente una mano sul braccio di Kelan.
"Lo vedo. Ma anche adesso non è niente male!"
"Stavo pensando così ad alta voce?"
«Sì.»
Kelan arrossì fino alla punta dei capelli, la mano di Mikh era ancora sul suo braccio. Pian piano alla mente gli si affacciò il volto di un bel giovane dai capelli castani, gli occhi di un delicato color lavanda, i tratti regolari e sottili.
"Lui fa ancora parte della mia vita solo nei miei sogni."
"Sono fortunato ad essere ancora al fianco di Damon, è questo che vuoi dire?"
"Sì."
"Io non mi sento così fortunato! Lui adesso ha Aliciana e non ha più bisogno di me."
In quel momento un menestrello accordò il suo fiol e cominciò a cantare.


Strisciando nella mia pelle
Queste ferite non guariranno
Paura è dove io cado
Confondendo cosa sia reale

C'è qualcosa dentro di me che si trascina sotto la superficie
Consumando confondendo
Questa mancanza di autocontrollo ho paura che non finirà mai
Controllando Mi sembra di non
trovarmi più
I miei muri si stanno chiudendo
Senza fiducia mi sto convincendo
c'è già anche troppa pressione da sopportare
Mi sono già sentito in questa maniera prima
Così insicuro

Disagio, infinitamente si è spinto su di me
Distraendo reagendo
Contro la mia volontà starò di fianco al mio stesso riflesso
È angosciante come mi sembra di non
trovarmi più
I miei muri si stanno chiudendo
Senza fiducia mi sto convincendo
c'è già anche troppa pressione da sopportare
Mi sono già sentito in questo modo
Così insicuro...



«Proprio la canzone adatta!» Kelan aveva parlato a mezza voce, poi alzandola chiamò il Alar ed ordinò: «Una bottiglia del liquore più forte che hai!»
Poco meno di mezz'ora dopo la bottiglia era piena solo a metà. Kelan, appoggiò una mano su quella di Mikhail.
"Sai una cosa Mikh? Ho paura. Una paura dannata."
"Di cosa Kelan?"
"Di rimanere solo... da quando è morta Marguerida non ho più neanche guardato una donna, ma non è quello... Volevo morire e Damon mi ha salvato la vita, ma adesso anche lui mi sta abbandonando per quella Alton."
"Kelan, non è possibile che Damon ti abbandoni, sei il suo bredhu." Usò l'intonazione che significava semplicemente fratelli di spada.
"Sì, ma una volta siamo anche stati... beh lo sai cosa. Non mi sentivo così solo neanche quando ero a Nevarsin!"
"Anche io sono stato a Nevarsin, è stato lì che ho conosciuto Domenic. Anche noi eravamo bredhin." Questa volta l'intonazione intendeva chiaramente che l'Ardais e l'Aillard erano stati amanti.
"L'ho rivisto lo scorso anno a Castel Aldaran, adesso è fidanzato. È buffo, ma in un certo senso mi sono sentito tradito."
"Ti capisco, io mi sento così adesso. Se mi abbandona anche Damon, io cosa farò?"
"Troverai un'altra persona da amare."
"Non posso..."
Kelan abbandonò la testa tra le braccia, incrociate sul tavolo, soffocando un singhiozzo. Mikh gli posò una mano sulla testa in una leggera carezza, accompagnando la carezza mentale con cui gli sfiorava la mente, "il nido come lo chiama lui," del MacAran. Poi fece un cenno ad Alar, chiedendo una stanza per quella notte. Il locandiere lo guardò con aria vagamente insofferente, "per non dire disgustata," si disse il telepate, ma pochi minuti dopo gli portò una chiave. Mikh lasciò vari sekal sul tavolo e passò nella locanda e su per le scale trascinandosi dietro Kelan.
Nella stanza faceva caldo, il fuoco nel camino era alto e ruggente. Mikh, ricordandosi degli attacchi di panico che a volte Kelan aveva in presenza del fuoco, mise davanti al camino due sedie e stese tra quelle, abbastanza lontano dalle fiamme, i loro mantelli.
Poi si sedette sul letto a fianco del MacAran.
«Mikh... è la stanza che gira o sono io?»
«Credo che siamo entrambi praticamente ubriachi, perché anche io vedo le pareti che ondeggiano.»
Mikhail sollevò un mano a carezzare una guancia dell'altro, che rispose dopo un attimo di esitazione. Si protesero entrambi e le loro labbra si sfiorarono. Quando si separarono si guardarono negli occhi e sospirarono.
«I miei capelli non sono del colore giusto, vero Mikh?»
«Men che meno i tuoi occhi a dir la verità.»
«Beh se è per questo anche tu non gli somigli per niente!»
«Però visto che tanto la stanza l'ho pagata, dormiamo qui?»
«Tanto per dare ad Alyson qualcosa da raccontare alla tua amica Vedova.»
Ridendo si tolsero gli indumenti più pesanti e restarono in camicia, s'infilarono sotto le calde e pesanti coperte del Northern Scoundrel e pochi minuti dopo dormivano già della grossa entrambi.


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La mattina dopo, Kelan si svegliò tra le braccia di Mikh, posò delicatamente un bacio sulla fronte del biondo e scivolò fuori dalle coperte. Si avvolse nel proprio mantello e andò alla finestra, la socchiuse e fece il giro di routine della valle.
"E poi dicono che Shonnach è paranoica! Per fortuna nessuno sa di questi miei giri mattutini. Sarò esagerato, ma non sopporterei che capitasse qualcosa al sogno di Damon..." Chissà perché aveva pensato ad Elvas in quel modo. "Qui ho trovato una casa e degli amici, ho ritrovato le mie sorelle, e qui sto per perdere il mio bredhu. Però devo ringraziare Mikh, se non fosse stato per lui, non avrei capito una parte dei miei sentimenti." Si girò e si sedette a cavalcioni di una sedia, rivolto verso il letto.
"Sai Mikh," sapeva che l'Ardais dormiva ancora, ma gli si rivolse comunque, "ho capito di non essere un amante di uomini. Ho capito che amo Damon perché è sempre stato il mio punto di riferimento. Lui è la roccia dalla quale spicco il volo. Senza di lui non saprei dove posarmi, dove poter costruire il mio solitario nido. Ma adesso su questa roccia una piccola gazza sta facendo il suo nido, spero tanto che non mi scacci... sia, non la odio, come potrei odiare qualcuno che Damon ama tanto? Però sono un egoista, perché lo vorrei tutto per me come è stato in questi due anni qui ad Elvas o com'era prima che conoscessi Marguerida... Ma in fondo è quello che mi merito: io per primo mi sono innamorato di una donna e forse anche lui... ma come posso anche solo immaginare che una persona che mi è tanto superiore in tutto possa aver bisogno di uno come me..."
In quel momento Mikhail socchiuse un occhio. Kelan gli sorrise.
«Buon giorno.»
«Buondì, dormito bene?»
«Sì, adesso però ho un mal di testa feroce.»
«Non dirlo a me.»
I due telepati si scambiarono uno sguardo, ma nessun pensiero volò dall'uno all'altro.
«Dana?»
«Sì ma con uno smorzatore, altrimenti facciamo venire mal di testa anche a lei e peggio del nostro.»
Fecero colazione nella sala comune della locanda bevendo jaco caldo e mangiando dei deliziosi biscotti alle spezie opera di Alyson, che servendoli al tavolo li osservò più volte. Ai due uomini non serviva abbassare le loro barriere, alte come quasi mai in vita loro, per intuire i pensieri della donna.
Si coprirono per bene per uscire all'esterno e accolsero con gratitudine quel pallido raggio di sole che Aldones concedeva loro quel giorno.
«Sono sicuro che non appena possibile Alyson pianterà in asso Alar e Will e correrà dalla Vedova a raccontarle ogni briciola di quel che abbiamo mangiato a colazione.»
«Poco ma sicuro!»
Mentre percorrevano le poche decine di metri che separavano il Northern Scoundrel dalla Torre videro Manolo che aiutava Benton a scaricare un carretto di legna. Mikh prese da parte il cucciolo della Custode e gli chiese di portar loro due smorzatori: non volevano entrare nella Torre e affliggere tutti gli empatici col loro mal di testa.
Accesero gli smorzatori nel memento in cui varcarono la soglia della Torre e mollati i mantelli su una sedia nella sala d'aspetto si diressero verso la serra pregando la Beata Evanda e la Misericordiosa Avarra che Dana si trovasse nel suo regno.
Evidentemente le Dee erano benevole, quella mattina.
La Rinunciataria non disse loro nulla, limitandosi a somministrare un liquido dal sapore orrendo ad entrambi. I due telepati salirono lo scalone fino al primo piano fianco a fianco e Mikh accompagnò Kelan fino alla porta dell'appartamento. Restarono qualche istante in silenzio e poi Kelan posò al mano sulla maniglia. La porta cedette senza che il MacAran dovesse fare alcuna pressione. Oltre la soglia stava Damon.
«Dove sei stato? Ti ho aspettato buona parte della notte.»
Mikh sorrise e diede una leggera pacca su una spalla di Kelan.
«Che ti avevo detto?»
Kelan protese una mano a sfiorare il polso dell'Ardais.
«Grazie Mikh.»
Mikhail ricambiò il gesto.
«E di cosa, Kelan?»









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Disclaimers

Kelan sembra avere dei problemi personali, ma trova un aiuto inaspettato.

Credits

La canzone scelta come accompagnamento al racconto è Crawling, dei Linkin Park. Seguendo il link, che vi porterà alle pagine della sezione musicale, avrete ulteriori informazioni sulla canzone e sugli autori.


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Ultimo aggiornamento: 31/12/2008