Alar tesoro, versa ancora un po' di questo dolcissimo nettare alla mia amica Shonnach!»
Alar non se lo fece ripetere due volte, non si sarebbe mai lasciato scappare l'occasione di avere nella sua locanda una Shonnach un po' brilla, e magari più disponibile!
Quando l'uomo si fu allontanato dal tavolo la Vedova si avvicinò a Shonnach e con fare confidenziale le si avvicinò dicendo:
«Allora Shonnach cara mi stavi raccontando dei figli di Elorie e Coryn MacAran, tu li conosci da quando eravate ancora a Caer Donn, giusto?»
«Indirettamente, conosco Marelie, da quando è entrata nelle Rinunciatarie, ma non ha mai preso il Giuramento sul serio, quella! Non si è mai staccata del tutto dalla sua famiglia! Se l'è portata anche qui!»
«Ma quei bambini sono tutti figli loro? Le due bambine sono gemelle, ma anche i due maschietti più piccoli?»
«No, Kyrill non è figlio di Elorie!»
«Stai dicendo che si è presa in caso un bastardo del marito?» la Vedova assunse un'espressione scandalizzata, congratulandosi con se stessa per le sue capacità di attrice. In questo modo sarebbe riuscita a strappare a Shonnach più informazioni! Stare a Caer Donn era bello, ma la città era troppo grande per conoscere i dettagli piccanti delle vite altrui. La piccola comunità di Elvas invece permetteva una conoscenza molto approfondita!
Shonnach sorseggiò per qualche istante.
«Ma no! É un figlio di sei padri!»
«Cosa? Elorie è stata con così tanti... no mi hai detto che non è di Elorie... ma allora?»
«É di quella stupida di Marelie!» Shonnach finì il bicchiere e fece segno ad Alar che tornasse a versargliene. Quando ebbe di nuovo il bicchiere pieno, bevve un lungo sorso e si schiarì la voce. «Era stata contattata al mercato di Caer Donn da un ragazzo, le hanno proposto un contratto: fare da guida a sei ragazzi diretti a Nevarsin. Tutto regolare. Lei e Cara hanno accettato. É un viaggio facile, otto giorni, ma il penultimo giorno il cavallo di Cara scarta e lei cade rompendosi una caviglia. La portano al rifugio e lì passano la notte.»
Shonnach si fermò per bere un altro sorso.
«Beh, fin qui non mi sembra ci sia niente di strano o di stupido.»
«Oh no! Marelie la stupidata l'ha fatta una volta rimasta sola! Il giorno dopo lascia Cara nel rifugio promettendo di esser di nuovo lì la mattina seguente, ma quel giorno ha fatto veramente caldo. Beh conosci anche tu... hey!» la Rinunciataria fu interrotta da un sonoro schiaffo sulla sua guancia, che divenne subito rossa.
«Shonnach!» la voce di Marelie n'ha Elorie era quasi un sussurro, piena di rabbia, «come ti permetti di raccontare i fatti miei!»
Shonnach tenendosi la guancia con una mano si alzò e rese lo schiaffo.
«Ragazze, per favore,» la Vedova cercò di mettersi in mezzo per evitare che la situazione degenerasse, ma venne spintonata via da Shonnach. «Lasciaci stare vecchia, questa faccenda la dobbiamo sistemare tra noi. Vale anche per te Alar!» Alar aveva tentato di avvicinarsi, ma venne bloccato sul posto dal tono e dall'occhiataccia di Shonnach.
«Usciamo di qui!» Marelie le voltò le spalle per uscire dalla locanda, e questo fu un errore, Shonnach non si lasciò scappare l'opportunità di coglierla con la guardia abbassata, prese la rincorsa e le saltò sulla schiena sbattendola contro la porta che sotto il loro peso si aprì facendole rovinare entrambe nella neve. Per togliersela di dosso, Marelie cominciò a rotolarsi, Shonnach mollò la presa quando sentì il freddo della neve nel collo. Quando si rialzarono la faccia e le braccia di Marelie erano coperte dai graffi prodotti dallo sfregamento contro la porta. Shonnach stava cercando di togliersi della neve dal collo e fu colta alla provvista da Marelie che la prese per i capelli e la gettò nella neve, Shonnach urlò di rabbia e si avvicinò furente!
«Adesso mi hai proprio scocciata,» e le mollò un pugno in pieno volto, centrandole un occhio ed il naso che prese a sanguinare copiosamente.
Una discreta folla si era radunata intorno a loro: agli sfaccendati usciti dal Scoundrel si erano unite varie persone che passavano di lì, cominciarono a fioccare scommesse.
Le ragazze camminavano in cerchio studiandosi.
«Te la sei cercata Shonnach! Non ti devi azzardare a raccontare in giro i fatti miei!»
Marelie fece una finta a sinistra slanciandosi poi a destra, prese Shonnach per un braccio e la destabilizzò facendola cadere sulla ginocchia. Approfittando del fatto di trovarsi all'altezza delle sue ginocchia Shonnach colpì di taglio alle caviglie dell'altra ragazza, mandandola a gambe all'aria. Marelie rossa in volta le si avvicinò gattonando nella neve, si presero per i capelli tirandosi a destra e a sinistra.
Non si accorsero di Alar e Shann che si portarono alle loro spalle e afferratele per la vita le separarono. Si allontanarono l'uno dall'altro di alcuni passi. Entrambe si quietarono per il tempo di voltarsi a vedere chi si fosse intromesso.
Marelie tese le braccia verso l'altra Rinunciataria.
«Lasciami andare Shann, devo insegnare ancora qualcosina a quella strega!»
Neanche Shonnach era d'accordo sull'interruzione.
«Alar, mollami immediatamente, quella gatta selvatica non ha ancora capito chi si è messa contro!»
«Ragazze!» la voce indignata di Madre Gwennis le riportò alla calma. «Sono molto delusa da voi! Due Rinunciatarie che disonorano così il buon nome della Gilda azzuffandosi in mezzo alla strada.»
Gli spettatori, che delusi dall'interruzione stavano andandosene furono richiamati dalle parole della Madre della Gilda, se non potevano più assistere alla lotta tra le due ragazze, almeno avrebbero potuto assistere alla bella strigliata che stava per essere loro inflitta. Le ragazze la guardarono con aria contrita.
«Alar, Shann, potete lasciarle andare.»
Appena libere le due Rinunciatarie si guardarono in cagnesco, per poi volgersi le spalle.
«Ragazze venite con me alla Loggia.»